Gli ingressi per motivi di lavoro subordinato non stagionale sono 25.000 e sono riservate a lavoratori di Paesi che hanno già sottoscritto accordi o intese di cooperazione in materia migratoria.
Quattromila arrivano dalla Tunisia, 6mila sono riservate a lavoratori dell’India e 9.500 sono quelle per il settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, a prescindere dai paesi di origine.
4mila quote sono state poi destinate alla conversione di permessi di soggiorno di lavoratori già presenti in Italia, nella maggioranza dei casi da lavoro subordinato stagionale a lavoro subordinato non stagionale.
Sul fronte del lavoro stagionale, le quote attribuite in Italia sono state 23.000 nei settori agricolo e turistico alberghiero, 30.000 quote riservate alle istanze di lavoro stagionale nel settore agricolo provenienti dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro e 5.700 quote riservate alle istanze di lavoro stagionale nel settore turistico provenienti dalle organizzazioni professionali dei datori di lavoro.
Lavoratori stranieri, la Maremma resta a bocca asciutta
La provincia di Grosseto è l’unica, in tutta Italia, alla quale l’Ispettorato territoriale del lavoro non ha assegnato alcun lavoratore. Solo per fare un confronto con le altre province della Toscana, Arezzo si è aggiudicata 450 stagionali in agricoltura, Firenze 250 e Siena 300.
Numeri che confermano come il fabbisogno di lavoratori nel settore ci sia. Ovunque, in Italia, tranne che in Maremma.
Non solo lavoratori agricoli. Grazie al Decreto flussi, hanno trovato personale le imprese edili o quelle dei trasporti.
In Italia, per il 2024, saranno complessivamente 151.000 le quote d’ingresso per lavoratori non comunitari, in particolare: 61.250 per lavoro subordinato non stagionale e assistenza familiare, 700 per lavoro autonomo e 89.050 per lavoro subordinato stagionale.
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www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2024-04-16 18:55:29 da Francesca Gori
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