Dentro è la messa in scena del mio incontro con una donna e con la sua storia segreta. La storia di una verità chiusa dentro ai corpi e che lotta per uscire allo scoperto. Un’esperienza difficile da ascoltare. Una madre che scopre la peggiore delle verità. Una figlia che odia la madre. Un padre innocente fino a prova contraria. E una platea di terapeuti, consulenti, educatori, medici, assistenti sociali, avvocati che non vogliono sapere la verità. Il segreto ha un contenuto preciso e un fine positivo: protegge qualcosa o qualcuno. Il segreto silenzia una verità che potrebbe danneggiare degli innocenti. Anche la censura ha un contenuto preciso ma il suo fine è contrario a quello del segreto: danneggia gli innocenti, protegge vili interessi. Il tabù invece, per noi, oggi, è il puro terrore di sapere; quindi, il suo contenuto rimane ambiguo e indeterminato.
In tutte le vicende di abuso sui minori che io ho conosciuto per voce delle vittime nessun colpevole è mai stato condannato. La violenza sessuale è un segreto che permane tutta una vita dentro alle case, dentro agli studi dei medici, degli psicoterapeuti o degli avvocati, in quelle dimensioni private in cui i morti possono restare confinate senza venire riconosciute. I fini compassionevoli del segreto quasi sempre si fondono con quelli vergognosi della censura e con quelli inconsci del tabù. L’esistenza stessa delle vittime, con la loro rabbia inavvicinabile o con il loro inconsolabile dolore, ci turba fino alle radici e così, pur di non maneggiare l’odio dei padri, deploriamo quello dei figli.
Storia antica quanto il patriarcato: narrazioni che sono strategie di rimozione e occultamento, prime tra tutte la normalizzazione stessa dell’abuso e la colpevolizzazione della vittima. Persino le storie fondanti della civiltà occidentale sono tutte storie di traumi, eppure, mentre conosciamo tutto di Edipo, di Laio invece, il padre assassino, sappiamo ben poco. Da sempre, pur di salvare l’ordine dei padri, costruiamo impalcature concettuali che fanno perdere consistenza alla realtà dei traumi e alla voce dell’esperienza. E se la nostra esperienza di violenza non può essere riconosciuta allora viene minata alla radice la nostra dimensione ontologica, noi stessi forse smettiamo di esistere.
DENTRO non è teatro d’indagine, è l’indagine stessa, quando è ancora nella vita, la mia stessa vita.
DENTRO non è un lavoro sulla violenza ma sull’occultamento della violenza.
DENTRO è un piccolo omaggio teatrale alla verità dei figli.
CREDITS
Drammaturgia e regia Giuliana Musso
Con Maria Ariis e Giuliana Musso
Musiche originali Giovanna Pezzetta
Consulenza musicale e arrangiamenti Leo Virgili
Scene Francesco Fassone
Assistenza e direzione tecnica Claudio Parrino
Produzione La Corte Ospitale
Coproduzione Operaestate Festival Veneto
Con il sostegno di MiC e Regione Emilia-Romagna
Spettacolo ideato per La Biennale Teatro ATTO IV NASCONDI(NO)
Si ringraziano per il supporto il Teatro di Artegna, l’Associazione Amici del Teatro,Servizi Teatrali S.r.l. Casarsa (PN)
Foto di Federico Sigillo
BIGLIETTERIA ONLINE E NEI PUNTI VENDITA VIVATICKET
vivaticket.com/it/ticket/dentro-una-storia-vera-se-volete/248958
Spettacoli serali
Intero:15 euro
Ridotto (over 65): 12 euro
Ridotto (studenti): 8 euro
Ridotto (carta giovani nazionale): 6 euro
Abbonamenti CRAL 6 ingressi 50 euro
Abbonamenti: 6 ingressi 60 euro
INFORMAZIONI
0521 992044
[email protected]
www.solaresdellearti.it
Leggi tutto l’articolo dentro. una storia vera, se volete
www.parmatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-05 21:08:52 da
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