Domenico Cannata, ucciso da una bomba nel 1972 per non essersi piegato alla ‘ndrangheta


Domenico Cannata aveva 47 anni. Era nato a Polistena e dopo una vita di sacrifici, era riuscito a diventare un imprenditore di successo nel settore della lavorazione del marmo. Ci era arrivato partendo dal basso, iniziando a fare l’elettricista, il mestiere del padre, per poi crescere ed evolversi. Una persona onesta, affidabile, un punto di riferimento per la comunità di cui faceva parte. In tanti si affidavano alla sua esperienza per i lavori più complessi. Era un uomo sempre sorridente, generoso, aveva gli occhi buoni. Dopo il matrimonio con Concetta, erano arrivati quattro figli: Teresa, Marino, Francesco ed Espedito.

Il boato in piena notte

La notte del 16 aprile del 1972 è una domenica come le altre. L’intera famiglia Cannata è a letto, nella casa di via Matrice. È l’1.30 e stanno tutti…

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www.corrieredellacalabria.it è stato pubblicato il 2025-01-12 06:52:12 da Redazione Corriere


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