“Dopo nove mesi di lavori condivisi, la maggioranza vuole insabbiar…

“Dopo nove mesi di lavori condivisi, la maggioranza vuole insabbiar…


“Dopo nove mesi di lavori condivisi, la maggioranza vuole insabbiar…

3′ di lettura
19/03/2025
– “Dispiace vedere che oggi si rimangiano le promesse fatte per mesi. Se non avevano intenzione di portare la relazione in aula, potevano dirlo subito, invece hanno taciuto fino all’ultimo, probabilmente tirati per la giacchetta da qualcuno che pensa di poter sempre mettere a tacere tutto e tutti.

Di fronte a questa chiusura sulla relazione, abbiamo raccolto un quinto delle firme dei consiglieri, come previsto dalla legge, chiedendo l’iscrizione all’ordine del giorno del Consiglio comunale per la discussione su questo punto, superando la relazione della commissione. Questo non è una scelta discrezionale di Belloni, ma un diritto sancito dalle normative del TUEL e del Regolamento del Comune.”

Così Marco Lanzi, capogruppo di Pesaro Svolta e presidente della Commissione Controllo Atti, risponde alla decisione della maggioranza di non portare in aula la discussione sulla relazione della commissione.

“Sono loro ad aver scelto di incaricare la Commissione Controllo Atti, dopo aver bocciato la commissione d’inchiesta dicendo che avrebbe avuto le stesse facoltà. Per mesi abbiamo lavorato con un metodo condiviso, concordando appuntamenti e scelte. Nessuno della maggioranza ha mai sollevato obiezioni. Certo, qualche screzio c’è stato, ma fa parte della normale dialettica politica. Ora, però, si rimangiano la parola data sulla relazione e sulla discussione in aula? Mi dispiace, ma questo dimostra che la loro parola vale ben poco. Hanno stravolto nove mesi di lavoro condiviso. Perugini lo aveva sempre garantito, Lugli del M5S lo aveva pienamente sostenuto”.

“L’accusa di voler fare pressione sulla magistratura è tanto grave quanto ridicola. Forse il PD non lo sa, ma la magistratura è un organo indipendente e non subisce pressioni politiche. La commissione ha lavorato per mesi esclusivamente sulle procedure amministrative, senza alcuna pretesa nell’attribuire responsabilità o violazioni di legge. Questo, però, non ci impedisce di esprimere valutazioni politiche su fatti e procedure adottate che riteniamo molto discutibili.”

Rispetto alle critiche del PD sui costi della commissione, che parla di 15.000 euro, Lanzi commenta duramente: “Dovrebbero vergognarsi! Il presidente del consiglio comunale e gli assessori percepiscono oltre 5.796 euro lordi al mese, il sindaco ha due capi di gabinetto e almeno tre collaboratori assunti con l’articolo 90. Conti alla mano, i costi mensili solo degli stipendi del Sindaco, Vice Sindaco, Giunta e Presidente del Consiglio ammontano a 69.075 euro! Un consigliere comunale, invece, arriva al massimo a 3.000 euro lordi all’anno. Considerare la democrazia un costo è vergognoso. Se davvero vogliono fare la morale sui soldi, comincino a tagliare gli assessori, invece di attaccare chi fa il proprio dovere. Oltretutto la cifra detta di 15.000 euro è totalmente inventata e gonfiata, quella reale per 9 mesi di attività è di 4.768 euro!”

“Proseguono a definirmi ‘poliziotto’ con intento denigratorio, invitandomi a smettere di esserlo. Per chi ha avuto l’onore di indossare quella divisa, non c’è offesa, ma orgoglio. Sono stato per tutta la vita un servitore dello Stato e ne sono fiero. Oggi non la porto più, ma i valori che rappresentava – legalità e verità – sono ancora cuciti addosso a me. Mi accompagnano ogni giorno, anche nel nuovo ruolo che svolgo oggi.”

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www.viverepesaro.it è stato pubblicato il 2025-03-19 09:51:05 da


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