«Dovete morire, vi aspetto all’inferno». Condannato per stalking

lapoliticalocale
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OSIMO – Una volta avrebbe lanciato le uova sulla loro auto, in un’altra occasione era stato un secchio d’acqua buttato addosso alla figlia disabile, e poi ci sarebbero stati gli sputi dal balcone, le minacce di urinargli addosso e di colpire tutti i membri della famiglia con un mattone in testa. Non erano mancate offese ripetute come questa «pezzi di m.» e la promessa che sarebbe accaduto qualcosa di grave. «Stai attenta avrebbe detto alla donna componente del nucleo familiare che avrebbe perseguitato – ti succederà di peggio, morirai ammazzata, ti aspetto all’inferno». Accusato di tutto questo un vicino di casa molesto, residente a Padiglione, di 62 anni. L’uomo, osimano, è finito a processo per stalking e oggi la giudice Francesca Grassi lo ha condannato a 10 mesi di reclusione più il pagamento di una provvisionale di 3mila euro da dare a moglie e marito stolkerizzati. Dal 2016 fino al 2018 avrebbe perseguitato la loro famiglia, fatta di tre persone, padre, madre e figlioletta disabile. I primi episodi risalgono a giugno del 2016 quando l’imputato, difeso dall’avvocato Giuseppe Romiti, avrebbe detto alla vicina di casa, una 54enne, che le avrebbe urinato addosso. La sua colpa sarebbe stata quella di non aver protestato per un barbecue che si stava tenendo vicino casa loro.

L’anno successivo, sempre a giugno, l’imputato avrebbe lanciato un uovo dalla soffitta, sul terrazzo dove la donna prendeva il sole. Ad agosto se la sarebbe presa con la figlia minorenne della coppia buttandole un secchio d’acqua mentre sull’uscio di casa attendeva i genitori. In quella occasione la 54enne lo aveva ripreso e l’uomo le avrebbe detto «devi morie, sei una strega, tanto vi tiro una mattonata in testa a te, al cane a tua figlia». A Ferragosto di quell’anno avave lanciato ancora uova, dal balcone, corredate da offese al marito quali «siete gentaccia, vi prenda un colpo, travestito». L’imputato oggi ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee davanti alla giudice, prima che si ritirasse per la camera di consiglio. «Non ho fatto mai nulla – ha detto il 62enne – sono una persona mite, ero io il perseguitato, sono terrorizzato da loro, la vittima sono io». La famiglia perseguitata era parte civile con l’avvocato Engle Asciutti.


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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2023-10-31 19:49:11 da

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