Nella notte del 1° giugno 2025, l’Ucraina ha colpito basi aeree russe a migliaia di chilometri dalla linea del fronte. L’SBU, il servizio di sicurezza ucraino, ha coordinato un attacco su larga scala denominato “Spider Web” (Ragnatela), che ha preso di mira quattro basi aeree strategiche in Russia, tra cui quelle di Belaya nella regione di Irkutsk, in Siberia, e Olenya nella regione di Murmansk, nell’Artico.
Secondo fonti ucraine, l’operazione ha distrutto o danneggiato oltre 40 bombardieri strategici russi, tra cui modelli di punta come A-50, Tu-95, Tu-22M3 e Tu-160, fondamentali per le operazioni aeree di Mosca. L’attacco, descritto come “unico nel suo genere” da Ukrinform, ha inflitto danni stimati per oltre 2 miliardi di dollari all’aeronautica russa, segnando un colpo significativo alle capacità militari del Cremlino.
La dinamica degli attacchi ucraini
L’operazione Spider Web ha colpito basi strategiche lontane dal confine ucraino, tra cui Belaya, situata a oltre 4.300 km dall’Ucraina, nella Siberia nord-orientale. Il governatore di Irkutsk, Igor Kobzev, ha confermato un attacco di droni contro un’unità militare vicino al villaggio di Sredny, nel distretto di Usolsky. Fonti non verificate su X suggeriscono che i droni, probabilmente FPV a guida remota, siano stati lanciati da camion posizionati vicino alle basi, che si sarebbero poi autodistrutti.
Anche la base di Olenya, nella regione di Murmansk, è stata colpita, con filmati che mostrano incendi visibili a Severomorsk, una città chiave per la flotta nucleare russa. Altre basi, come Dyagilevo a Ryazan e Ivanovo, sarebbero state prese di mira, secondo il Kyiv Independent. Tra gli aerei colpiti spicca un Beriev A-50, un velivolo radar da ricognizione del valore di 350 milioni di dollari, essenziale per il coordinamento delle operazioni aeree russe.
Il contesto strategico
L’attacco ucraino arriva alla vigilia di un nuovo round di colloqui a Istanbul, previsti per il 2 giugno, tra una delegazione ucraina guidata dal ministro della Difesa Rustem Umerov e rappresentanti russi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha delineato obiettivi chiari per i negoziati: “Un cessate il fuoco completo e incondizionato, il rilascio dei prigionieri e il ritorno dei bambini rapiti”, ha dichiarato.
Secondo alcune analisi, l’operazione potrebbe essere un segnale di forza per rafforzare la posizione di Kiev al tavolo delle trattative. Fonti ucraine, citate da Reuters, sottolineano che tra i bersagli c’erano bombardieri strategici Tu-95 e Tu-22, utilizzati regolarmente per lanciare missili da crociera su città ucraine. L’attacco a Belaya, che ospita Tupolev Tu-22M supersonici, e a Olenya, base di aerei con capacità nucleare, rappresenta un’escalation significativa, mai vista a una tale distanza dal fronte.
La risposta russa: un attacco record
Nella stessa notte, la Russia ha risposto con un’offensiva aerea senza precedenti, lanciando 472 droni e 7 missili contro l’Ucraina, il più grande attacco di droni dall’inizio del conflitto nel febbraio 2022. L’aeronautica ucraina ha riferito di aver neutralizzato 385 droni, ma l’impatto è stato devastante, con danni a infrastrutture civili e militari in regioni come Kiev, Odessa, Sumy, Kharkiv e Donetsk.
L’attacco ha colpito edifici residenziali, scuole e infrastrutture, con un bilancio provvisorio di 12 morti e numerosi feriti. A Rivne, nella regione di Donetsk, un attacco ha danneggiato il Liceo Pedagogico di Sloviansk, mentre a Zaporizhzhia un civile è stato ucciso e un altro ferito. La Russia, da parte sua, ha denunciato il crollo di due ponti ferroviari nelle regioni di Bryansk e Kursk, attribuiti ad “atti di terrorismo” ucraini, con 7 morti in un deragliamento a Bryansk.
Le implicazioni militari
Gli attacchi ucraini hanno preso di mira aerei strategici essenziali per la Russia. Il Beriev A-50, con meno di dieci esemplari in servizio, è fondamentale per il rilevamento delle difese aeree e la guida dei missili. “L’A-50 svolge funzioni vitali, come il coordinamento degli obiettivi per i caccia russi”, scrive il Kyiv Independent, sottolineando il suo valore strategico. I Tupolev Tu-95, Tu-22M3 e Tu-160, invece, sono progettati per lanciare missili da crociera come i Kh-101 e Kh-102, usati regolarmente contro l’Ucraina. La perdita di questi velivoli potrebbe limitare temporaneamente la capacità di Mosca di condurre attacchi a lungo raggio.
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