Quello che la NATO, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, sperava fosse un colpo da K.O. si è rivelato appena un buffetto, almeno per Gazprom. È vero infatti che, nell’ultimo biennio, il gigante pietroburghese dell’energia ha perso quote sensibili di mercato nel Vecchio Continente. Tuttavia, non solo non ne ha risentito più di tanto, ma – adesso – è addirittura tornato a guadagnarci.
Gazprom triplica gli utili, nonostante le sanzioni
RomaIT sostiene praticamente da sempre che le misure punitive dell’Occidente euro-americano contro la Russia siano pressoché inutili. Col tempo, in realtà, esse si sono dimostrate efficaci: clamorosamente, però, a detrimento di chi le ha imposte e a vantaggio di Mosca.
In questo senso, paradigmatica è la parabola di Gazprom, le cui forniture all’Ue, come spiega Il Sole 24 Ore, sono un terzo di quelle dell’inizio del 2022. Però non accennano neppure ad azzerarsi, e anzi, secondo i dati di S&P Global Commodity Insights, a luglio sono risalite dell’11% rispetto allo stesso mese del 2023.
L’azienda controllata dal Cremlino, aggiunge l’ANSA, sta praticando sconti del 10% sul costo di un bene evidentemente imprescindibile al netto della propaganda. Con l’obiettivo principale di garantirsi il prosieguo dell’export quando, a fine 2024, scadrà l’attuale (e piuttosto sconcertante) accordo di transito con Kiev.
L’aspetto più paradossale è che, malgrado la sforbiciata alle vendite e ai prezzi, nel primo semestre Gazprom ha più che triplicato l’utile netto su base annua. Incassando 1.043 miliardi di rubli, (11,3 miliardi di dollari), anche in virtù delle tartufesche triangolazioni attuate dall’Europa per acquistare il metano. E che coinvolgono Turchia e Azerbaijan, ma anche Paesi comunitari quali Bulgaria e Ungheria (che fa da tramite con Slovacchia e Repubblica Ceca).
Chi di sanzioni ferisce, insomma, di sanzioni perisce. E la stucchevole retorica sui condizionatori alternativi alla pace, muta.
www.romait.it è stato pubblicato il 2024-09-11 08:00:00 da Mirko Ciminiello
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