Ecomafia 2024, Puglia tra le prime regioni per il ciclo illegale di cemento e rifiuti

Ecomafia 2024, Puglia tra le prime regioni per il ciclo illegale di cemento e rifiuti



Ecomafia 2024, Puglia tra le prime regioni per il ciclo illegale di cemento e rifiuti

Ecomafia 2024 offre una nuova fotografia dell’impatto degli ecoreati sulle risorse economiche e naturali del territorio e sulla vita dei cittadini. I reati ambientali Proseguono a crescere: nel 2023 ne sono stati registrati 35.487, con un incremento del 15,6% rispetto al 2022, corrispondente a una media di 97,2 reati al giorno, ovvero quattro ogni ora.

Anche il numero delle persone denunciate è aumentato significativamente (34.481, pari a +30,6%), così come quello degli arresti (319, +43% rispetto al 2022) e dei sequestri (7.152, +19%). Dal 1992 al 2023 ci sono stati 79,7 reati al giorno, 3,3 ogni ora, uno ogni 18 minuti. Un ritmo impressionante contrassegnato anche da 727.771 persone denunciate e 224.485 i sequestri.

Tra le filiere più colpite, spicca il ciclo illegale del cemento con 13.008 reati (+6,5%), seguito dall’impennata degli illeciti penali nel ciclo dei rifiuti, che sono stati 9.309, con un incremento del 66,1%. Aumentano anche i reati e gli illeciti amministrativi nelle filiere dell’agroalimentare, le attività illecite contro gli animali e le specie protette e gli assalti al patrimonio culturale. In questi ultimi tre decenni Le ecomafie Proseguono a prosperare nelle regioni in cui è radicata la presenza di criminalità organizzate, infatti al primo posto troviamo la Campania, seguita da Calabria, Sicilia e Puglia.

La Lombardia, ottava in classifica, è la prima regione del nord Italia. I reati nel ciclo illegale del cemento e quelli del ciclo dei rifiuti si confermano in questi tre decenni a livello nazionale quelli prediletti dagli ecomafiosi.

In particolare, per quanto riguarda i reati nel ciclo illegale del cemento, le regioni più colpite nel ciclo illegale del cemento sono: la Campania (30.177 reati), seguita da Calabria (22.849) e Puglia (18.788 illeciti penali).

Sul fronte ciclo illegale dei rifiuti, la Campania è sempre in testa alla classifica (22.400 reati), seguita da Puglia (14.516), Calabria (10.810) e Lazio (9.989). Il numero complessivo delle inchieste sull’attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, registrate dal febbraio 2002 (prima applicazione dell’art. 53 bis del decreto Ronchi, attuale delitto previsto dall’art. 452 quaterdecies del Codice penale), sono 608 con 3.424 arresti, 10.772 denunce, 1.691 aziende coinvolte e 51 stati esteri interessati, soprattutto europei e africani. Si tratta di fanghi di depurazione e di rifiuti industriali misti.

“In questi 30 anni, anche grazie a questa straordinaria collaborazione con tutte le forze dell’ordine e le Capitanerie di porto sono stati raggiunti risultati importanti, nell’interesse generale del Paese, come l’introduzione nel Codice penale dei delitti contro l’ambiente e di quelli a tutela del patrimonio culturale. Non bisogna abbassare la guardia e al centro delle scelte politiche va messa la salvaguardia dell’ambiente come ci ricorda l’articolo 9 della Costituzione italiana. Per questo chiediamo che vengano approvate quelle norme che ancora mancano all’appello in fatto di prevenzione e controllo, come i reati contro gli animali, le agromafie e agropirateria, chiedendo al tempo stesso allo Stato un impegno più forte nella lotta all’abusivismo edilizio”, commenta il presidente del Circolo Gaia Legambiente Giuseppe Maccione.

“Dobbiamo prendere atto che dal 1994 ad è cresciuta la consapevolezza della minaccia delle ecomafie. Oggi chi indaga ha efficaci e importanti strumenti, primo fra tutti la legge sugli ecoreati approvata a maggio 2015, ma c’è ancora molto da fare anche a livello europeo. Per questo è fondamentale che l’Italia recepisca quanto prima la direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente. Al tempo stesso siamo convinti che la scuola sia un luogo fondamentale dove educare alla legalità e alla tutela ambientale. Riteniamo – conclude Maccione – che il loro coinvolgimento oggi sia più che mai fondamentale perché, come ha ricordato più volte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la lotta alla criminalità parte dai banchi di scuola”.

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www.foggiatoday.it è stato pubblicato il 2024-12-06 10:24:00 da


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