“Effetto Tivoli” sulla sanità laziale: assunzioni lampo di medici e infermieri

“Effetto Tivoli” sulla sanità laziale: assunzioni lampo di medici e infermieri


Pronte le assunzioni di medici e infermieri. Quelle necessarie per poter aprire i nuovi reparti e aumentare i posti letto come previsto nella nuova rete ospedaliera 2024-2026. Un provvedimento a cui la Regione Lazio stava lavorando da tempo e su cui, dopo il rogo all’ospedale di Tivoli, ha accelerato le procedure. Sarà questa una delle quattro delibere che verranno approvate questa mattina in giunta e che poi verranno presentate dal presidente Francesco Rocca.

Dopo la tragedia, con la morte di tre pazienti e tutti gli altri trasferiti dalla struttura tiburtina dopo essere stati salvati dalle fiamme, i pronto soccorso sono diventati un girone dantesco. Non potrebbe essere diversamente. Con l’ospedale di Tivoli fuori uso mancano 220 posti letto. La pressione è fortissima soprattutto sul quadrante sud-est di Roma e in particolare sul «Pertini». Ma non va molto meglio in altre strutture considerando anche l’impennata dei casi di influenza e Covid. Ieri sera nei pronto soccorso del Lazio c’erano 2.355 persone e 495 in attesa di essere visitate. I pazienti da oltre 24 ore in attesa di trasferimento o ricovero erano ben 54 al «Pertini», 50 al «San Camillo», 40 al «Sant’Andrea» e 37 all’«Umberto I». Urgono soluzioni e la giunta Rocca le ha cercate in fretta.

Verranno assunti appunto medici e infermieri, cercando il più possibile di procedere alle assunzioni nell’immediato, attingendo alle graduatorie già aperte, ma anche bandendo nuovi concorsi.

Per quanto riguarda più nello specifico l’emergenza che si è creata dopo l’incendio a Tivoli, l’esecutivo ha deciso di cercare di riaprire in qualche modo il prima possibile il pronto soccorso. Si tratta di una struttura che effettua 30mila accessi l’anno e in cui quotidianamente, solo le ambulanze del 118, portavano di media 30 pazienti. Un intervento che in via Cristoforo Colombo intendono fare utilizzando anche due centri di rianimazione mobili avanzati, con cui poter trasferire in fretta e in sicurezza pazienti che hanno bisogno di strutture più attrezzate. La giunta intende poi riaprire il prima possibile gli ambulatori che si trovano in una palazzina distante dalla zona colpita dal rogo. Azioni programmate nel giro di una settimana.

Ma gli ambulatori dovrebbero riaprire già oggi. Il personale dell’Asl Roma 5 del resto ieri è rientrato nella propria palazzina e l’Azienda intende riprendere anche l’attività ambulatoriale, fondamentale per quel territorio. Soprattutto gli anziani sono impossibilitati a proseguire le cure rivolgendosi ad altri centri dell’Asl Roma 5, non avendo mezzi con cui spostarsi da Tivoli o Guidonia per Colleferro e altre città dove si trovano gli ospedali. Il resto del nosocomio di Tivoli invece, in base a stime ottimistiche, difficilmente potrà riaprire i battenti prima di 3-4 mesi. Il nodo principale resta però quello dei posti letto mancanti che stanno mandando in grande affanno soprattutto il «Pertini», il «Ptv» e il «Casilino».

A tal fine la giunta Rocca ha deciso di acquistare altri posti letto dai privati, anticipando in sostanza quanto previsto nella nuova rete ospedaliera. I tempi previsti? Una settimana. Ma anche per i privati trovare ulteriore personale non sarà semplice.

L’articolo “Effetto Tivoli” sulla sanità laziale: assunzioni lampo di medici e infermieri
roma.repubblica.it è stato pubblicato il 2023-12-14 10:10:07 da [email protected] (Redazione Repubblica.it)


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