16 novembre 2024
Domenica e lunedì si vota, 4 i candidati alla successione di Stefano Bonaccini, per tutti pesa l’incognita dell’astensione
BOLOGNA – Domenica dalle 7 alle 23 e di nuovo lunedì, dalle 7 alle 15: i seggi saranno aperti per 24 ore complessive, suddivise nei due giorni di votazioni per eleggere il successore di Stefano Bonaccini alla guida della Regione. Quattro i candidati: Michele De Pascale per tutto il centrosinistra, unito in campo larghissimo, Elena Ugolini, civica sostenuta dal centrodestra, ma anche Federico Serra per Rifondazione Comunista e Potere al Popolo, e Luca Teodori, candidato civico, ex leghista vicino alle posizioni No Vax. E’ eletto Presidente il candidato che ottiene il maggior numero di voti e non è previsto secondo turno.
Oltre al Presidente si eleggono anche i 50 membri del nuovo consiglio regionale, per votare i quali si possono fino a un massimo di 2 preferenze. Se si esprimono due preferenze, al fine di garantire la parità di genere, si dovranno indicare i nomi di una candidata donna e di un candidato uomo. Quattro le possibili modalità di voto: tracciando un segno solo sul nome del candidato presidente (e in questo caso il voto non andrà a nessuna delle liste collegate). Tracciando il segno sul simbolo di una delle liste (e in questo caso il voto si trasferisce automaticamente al candidato presidente sostenuto dalla lista prescelta). Si possono poi votare sia il candidato presidente che una delle liste che lo sostengono o, infine, un candidato presidente e una lista di altro schieramento, il cosiddetto voto disgiunto.
Come sempre, per votare servono documento di identità e tessera elettorale: chi si accorgesse di averla smarrita, potrà recuperarla presso gli uffici elettorali, attivi anche a seggi aperti. Sono oltre 3 milioni e mezzo gli elettori chiamati alle urne in regione, 141mila e 542 nella sola Modena. Ma sul voto, è la preoccupazione espressa da tutti gli schieramenti in campo, pesa l’incognita dell’affluenza: la storia delle elezioni regionali in Emilia Romagna racconta di un record da 96,62% di votanti nel 1975 e all’estremo opposto del 37,71% che si recò alle urne nel 2014. A metà strada, l’ultima elezione, quella della conferma di Stefano Bonaccini con affluenza che a gennaio 2020 arrivò al 67,67%.
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