Emergenza Liguria – interviene l’Associazione Italiana di Ingegneria Naturalistica.

Emergenza Liguria – interviene l’Associazione Italiana di Ingegneria Naturalistica.


Emergenza Liguria – interviene l’Associazione Italiana di Ingegneria Naturalistica.

Emergenza Liguria – interviene l’Associazione Italiana di Ingegneria Naturalistica.

Federico Preti   – Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica e Docente Università di Firenze: “Abbiamo studiato che le frane sono più frequenti nei versanti terrazzati abbandonati negli ultimi decenni, rispetto a quelli ancora mantenuti o boscati”.

 “In Liguria ennesima alluvione: quali risposte. Nel Levante è piovuto molto , con punte di più di 260 mm in un paio di giorni  e più di 60 mm in un’ora. E ciò avviene su un territorio vulnerabile per l’aumento di urbanizzazione lungo la costa e l’abbandono dell’entroterra. Abbiamo studiato che le frane sono più frequenti nei versanti terrazzati abbandonati negli ultimi decenni, rispetto a quelli ancora mantenuti o boscati. Oggi dobbiamo mitigare l’aumento di rischio idrogeologico, compensando gli effetti del consumo di suolo e del cambio climatico con la prevenzione tramite soluzioni basate sulla natura, ovvero realizzando interventi di Ingegneria Naturalistica con investimenti 10 volte inferiori a quelli per la ricostruzione in emergenza post eventi catastrofici.

L’Ingegneria Naturalistica ha le sue radici nelle Sistemazioni Idraulico-Forestali, patrimonio culturale, tecnico e scientifico italiano, nate a Vallombrosa ben oltre un secolo fa. Con tali tecniche consolidate si attuava la  Difesa del Suolo dei bacini collinari e montani, prioritaria per l’economia del Paese. Così e col presidio del territorio, capillare e diffuso, si preveniva il rischio idrogeologico anche a valle. Oggi abbiamo il consumo di suolo dovuto a una crescente urbanizzazione e gli effetti del cambiamento climatico che provocano danni enormi ogni anno: dobbiamo compensare l’effetto dell’abbandono delle Aree Interne ricorrendo alle innovazioni dell’Ingegneria Naturalistica. Con la prevenzione si può spendere un decimo di quanto si destina per le emergenze post eventi alluvionali e dare occupazione anche ai giovani proprio in quei territori in stato di  abbandono e spopolamento”. Lo ha dichiarato Federico Preti, Docente di Ingegneria Idraulica dell’Università di Firenze e Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Ingegneria Naturalistica.


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