BARI – Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, risponde alle dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani riguardo al provvedimento con cui si invita i dipendenti e i dirigenti regionali a sospendere ogni relazione con Israele.
In un’intervista a Telebari, Emiliano chiarisce la posizione della regione:
“Non ho preso le distanza da Israele, ma dal governo Netanyahu. I governi non solo la comunità, ho avuto cura di specificare nel provvedimento che questa cosa non vale per i cittadini e il popolo israeliano.”
Emiliano sottolinea inoltre che “nei confronti di Netanyahu c’è un mandato di cattura internazionale”, e che la Regione Puglia intende distinguere tra il governo israeliano e il popolo israeliano. La decisione regionale si inserisce in una posizione di condanna verso le azioni del governo Netanyahu, ritenute inaccettabili sotto il profilo dei diritti umani.
Il provvedimento ha suscitato anche reazioni a livello locale: il Comune di Bari ha approvato un ordine del giorno in consiglio comunale con cui si dichiara “non gradita” la partecipazione dello Stato di Israele alla prossima Fiera del Levante.
Emiliano ribadisce che questa iniziativa “non è un atto di politica estera”, ma una presa di posizione contro le violazioni dei diritti umani commesse dal governo israeliano.
“Chi viola i diritti umani non può interloquire con una regione che invece ha tutta un’altra visione dell’umanità,” conclude Emiliano.
Infine, il presidente pugliese esprime preoccupazione per la situazione in Gaza:
“Colpire Hamas è un diritto di Israele, ma non può colpire bambini e gente inerme, né distruggere case e alimentare le sofferenze civili. Questo è inaccettabile.”
Emiliano auspica che si possa convincere Israele a cessare le ostilità e fermare il massacro di civili innocenti.
Lo riporta telebari.it
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