ANCONA – Per l’accusa sarebbe stato un compagno violento, che avrebbe maltrattato e minacciato la donna con cui aveva avuto una relazione in più occasioni, presentandosi anche sotto casa di lei dove avrebbe sfondato la porta a calci per poi darle una testata in faccia e farla finire in ospedale. Il tutto davanti ai loro figli, minorenni. «Questa è la volta che ti ammazzo, lo giuro». L’episodio risale al 25 settembre dello scorso anno e per l’aggressione fisica subita la vittima riportò 15 giorni di prognosi. Poco tempo prima se ne era andata dal compagno geloso e manesco, con cui aveva convissuto tra Ancona e Fabriano, e per il quale la Procura ha chiesto il giudizio immediato facendolo finire subito a processo. Ieri mattina, davanti al collegio penale presieduto dal giudice Roberto Evangelisti, è stato ascoltato l’imputato, un 45enne originario della provincia di Macerata, accusato di maltrattamenti aggravati in famiglia, stalking, lesioni aggravate e violazione di domicilio. «Era lei ad essere aggressiva con me – ha detto il 45enne – quando spesso beveva. Tornavo dal lavoro e la trovavo ubriaca. Mi dava schiaffi e sputi in faccia. Nostro figlio, di 4 anni un giorno mi ha detto “papà torna da nonna perché mamma ti tratta sempre male”. Tornati da una cena, una sera, lei era ubriaca ed è partita la caccia all’uomo come suo solito. Ce l’aveva con me. Sono entrato nella cameretta delle bambine e una mi ha detto “nasconditi sotto il letto”. Ci sono rimasto per due ore, per non farmi trovare poi sono uscito quando è andata a dormire».
L’imputato ha riferito anche di un testimone, che sarà sentito nell’udienza del 29 gennaio, in grado di confermare che molte accuse fatte su di lui, dall’ex marito della compagna (sentito come testimone della parte civile in una precedente udienza), sono state inventate. Facendo lo spazzino lo aveva incontrato alle Palombare. Gli ho chiesto perché al processo ha raccontato menzogne su di me – ha detto l’imputato – e lui mi ha risposto “perché ti sta bene”». Un testimone, indicato con nome e cognome che verrà chiamato in aula a confermare. L’imputato è difeso dagli avvocati Susanna Cardinali e Chiara Casaglia. La ex compagna è parte civile con l’avvocato Annalisa Marinelli. Stando alle accuse per cinque anni l’uomo le avrebbe reso la vita un inferno, picchiandola e offendendola dal 2017 al 2022, quando poi ha trovato la forza di denunciarlo e lasciarlo. In que periodo l’avrebbe prese anche per il collo dicendole «anche se urli non ti sentirà nessuno, se ti scavo la fossa nessuno ti troverà». Dopo la denuncia la donna era andata via da Ancona ma l’ex l’avrebbe trovata e a settembre 2023. Prendendo la porta di ingresso a calci e pugni l’avrebbe sfondata e mentre colpiva con violenza l’infisso le avrebbe urlato: «Ti giuro che questa volta ti ammazzo». Alla fine era riuscito ad entrare e una volta dentro casa aveva alzato ancora le mani sulla ex, presa anche a testate in faccia. Il colpo l’aveva tramortita e provocato ferite per una prognosi di 15 giorni stabilita dall’ospedale. L’uomo ha un divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico.
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-21 08:11:29 da
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