(Adnkronos) – Dai primi rilievi tecnici disposti dalla Procura, non è stato trovato esplosivo nel deposito di carburante Eni a Calenzano (Firenze), quindi, è stato escluso che l’esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. L’intero deposito Eni è stato posto sotto sequestro al fine di poter svolgere le indagini tecniche necessarie per stabilire le cause dello scoppio alle pensiline di carico delle autocisterne. Eni, si è appreso da fonti inquirenti, avrebbe chiesto di intervenire per smaltire correttamente le acque potenzialmente inquinanti, ma tutta l’attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione carburanti “deve restare ferma” fino a che le indagini tecniche non saranno concluse.
Secondo una prima ricostruzione sulle cause dell’esplosione, sarebbe avvenuta una fuoriuscita di carburante nella parte anteriore della pensilina di carico, “in qualche modo dovuto alla chiara inosservanza delle rigide…
www.cremonaoggi.it è stato pubblicato il 2024-12-12 00:09:50 da external
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