Cinque persone ritenute appartenenti
al clan Pesce di Andria sono state sottoposte a fermo – e sono
in carcere dopo il provvedimento del gip di Trani – perché
indiziate, in concorso, dei reati di estorsione e usura
aggravati dal metodo mafioso, detenzione illegale e porto in
luogo pubblico di pistola. Dalle indagini, coordinate dalla
direzione distrettuale antimafia di Bari, è emersa una
“escalation di violenza” del gruppo. Le indagini, partite da
altre investigazioni sul fenomeno dei sequestri-lampo nella
provincia di Barletta-Andria-Trani, hanno messo in luce la
“rinnovata pericolosità dei Pesce” data dalla scarcerazione di
alcuni membri, tale da far “registrare la…
www.ansa.it è stato pubblicato il 2023-10-03 12:34:24 da
Redazione ANSA
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