Estorsioni a Catania, come operava il “gruppo della stalla”

Estorsioni a Catania, come operava il “gruppo della stalla”


CATANIA – Rubavano auto e moto, aspettavano per tre giorni che il proprietario si facesse vivo per riaverle indietro e a quel punto gli chiedevano dei soldi. Se invece il proprietario non si metteva in contatto, i mezzi venivano smontati per essere venduti come pezzi di ricambio.

Era la procedura adottata dal gruppo di sei persone arrestate nella mattina di mercoledì 18 dicembre dai Carabinieri, nell’operazione Villa Glori. Il gruppo aveva la sua base operativa in una stalla di Picanello, in cui custodiva armi e organizzava anche un traffico di droga, soprattutto marijuana e hashish. Nell’operazione coinvolte anche altre sei persone.

Le persone coinvolte

Le figure chiave dell’organizzazione erano Giuseppe Tringale e Angelo Di Stefano, che secondo quanto si apprende in un comunicato della Procura di Catania sono dei pregiudicati per associazione a delinquere di stampo mafioso e autori di numerose estorsioni.

Accanto ai due cardini si muovevano Carmelo Enrico Privitera e Sebastiano Sanfilippo, che secondo le indagini sarebbero implicati nell’organizzazione dei furti e nelle estorsioni.

Intorno all’organizzazione avrebbero ruotato poi anche Francesco Spinella, descritto come coinvolto nei furti, nella gestione delle estorsioni insieme agli altri membri e nelle attività di spaccio, e Fulvio Antonino Diamante, che aveva accesso diretto alle armi e trattava con i proprietari dei mezzi rubati.

Le estorsioni a Catania

Il gruppo rubava auto e moto per le strade di Catania utilizzando strumenti per eludere le centraline elettroniche. Aspettava poi tre giorni che il proprietario si mettesse in contatto per mettere in atto il “cavallo di ritorno”, ovvero chiedere dei soldi per restituire il mezzo.

Secondo le indagini, le estorsioni messe in atto in questo modo fruttavano al gruppo tra i 500 e i 1.500 euro, a seconda del modello di auto o moto. Passati i tre giorni il gruppo criminale avrebbe venduto i mezzi a persone che li avrebbero smontati per farne pezzi di ricambio clandestini.

La droga, le armi, i sequestri

Nella stalla di piazza Villa Glori il gruppo aveva stabilito la propria base operativa, dove discutere delle estorsioni e stoccare armi e droga. Proprio al suo interno i carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno sequestrato una pistola calibro 7,65, il calciolo di un fucile, munizioni e 15 stecche di marijuana.

Nel corso delle indagini sullo stesso gruppo sono state sequestrate in totale tre pistole, un fucile sovrapposto, munizioni, 20 chili di marijuana, 1,6 di hashish, 35 grammi di cocaina, 25 di ketamina, 25 di Mdma, 19 pasticche di ecstasy e 5 mila euro in contanti.

I reati e i nomi

Le 12 persone destinatarie della misura cautelare sono indagate a vario titolo per estorsione, furto aggravato in concorso, ricettazione aggravata in concorso, produzione, traffico e detenzione illecita di stupefacenti e detenzione illegale di armi.

Come precisa la Procura di Catania nella sua nota, “la fase del processo non ha ancora permesso l’instaurazione del contraddittorio davanti al giudice”, e dunque resta ferma la presunzione d’innocenza.

Sono destinatari della misura di custodia in carcere: Rosario Buzzanca, 25 anni di Catania; Francesco Spinella, 24 anni di Catania; Angelo Di Stefano, 64 anni di Catania; Federico Morabito, 21 anni di Catania; Sebastiano Sanfilippo, 32 anni di Catania; Giuseppe Tringale, 54 anni di Catania.

Sono destinatari dell’obbligo di dimora: Fulvio Amante, 21 anni di Catania; Santo La Martina, 38 anni di Catania; Orazio Leonardi, 46 anni di Catania; Ernesto Carmelo Nicolosi, 38 anni di Catania; Carmelo Enrico Privitera, 29 anni di Catania; Alessio Scuderi, 23 anni di Catania.

L’articolo Estorsioni a Catania, come operava il “gruppo della stalla”
livesicilia.it è stato pubblicato il 2024-12-18 14:26:23 da Antonio Giordano


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