Euroapi di Brindisi, i timori della Regione: «L’acquirente non può attendere»


Ci sarebbe più di un potenziale acquirente per lo stabilimento brindisino di Euroapi. È quanto trapela dalla società che produce principi attivi, che nell’incontro di ieri presso la Task force regionale per le crisi occupazionali ha fissato la deadline della vendita al 2027. Significa che potrebbe avvenire anche prima, dato che la due diligence, i cui tempi si sono allungati, terminerà comunque entro il 2025. Il timore dei sindacati e del presidente della task force regionale, Leo Caroli, è però che gli acquirenti possano stancarsi di aspettare.

«La tempistica indicata da Euroapi – afferma Caroli – è insoddisfacente, per questo il tavolo sarà aggiornato nel primo trimestre del 2025. Certo, va inteso positivamente che Euroapi prosegua con l’investimento da 13,5 milioni di euro sulla linea di produzione della vitamina B12 e che la cassa integrazione sia terminata per tutti i lavoratori (i dipendenti sono 220, ndr). Tuttavia, non ci sono rassicurazioni sulla prospettiva dello stabilimento. Non possiamo rimanere nella incertezza per anni. C’è un compratore che sta attendendo, il rischio è che si stanchi. La Regione ha co-finanziato quattro contratti di programma, due con Sanofi e due con Euroapi, impiegando milioni di euro: ci aspettiamo garanzie». Da Euroapi viene rimarcato che non c’è un solo soggetto interessato all’acquisto: d’altronde, si tratta di un sito biochimico importante, dove si attua la fermentazione, che è una tecnologia rara in Europa. Tuttavia, secondo la società è ancora presto per conoscere i nomi dei potenziali acquirenti e per imbastire una trattativa.

I sindacati, però, si dicono preoccupati. Carlo Perrucci dello Uiltec lo è in quanto «gli impianti che sarebbero dovuti partire a pieno regime non sono ancora operativi. Questo ritardo alimenta timori che possano emergere ulteriori sorprese negative». Antonio Frattini della Filctem Cgil, se da un lato riconosce che «Euroapi ha confermato tutti gli investimenti previsti nel piano industriale», dall’altro lamenta una «assenza di certezze sulla stabilità occupazionale in attesa della futura vendita: l’azienda non ha dato certezze, dichiarando che lo stabilimento è modulare; pertanto tutto dipende dalle condizioni del mercato». Per Marcello De Marco della Femca Cisl, così come per i suoi colleghi, c’è la «necessità di accorciare i tempi del processo di vendita». «Preoccupa – aggiunge – la situazione dei mercati della chimica farmaceutica in Europa, che potrebbe subire ulteriori variazioni fino al 2027».

Leggi tutto l’articolo Euroapi di Brindisi, i timori della Regione: «L’acquirente non può attendere»
www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-12-11 12:38:02 da


0 Comments