Felicia Kingsley, pseudonimo di Serena Artioli, ha 200 mila follower su Instagram e Tik Tok, è tradotta in 12 lingue, dal 2017 a oggi ha pubblicato 15 libri per un totale di copie vendute che supera i 2 milioni, 650 mila delle quali nei soli primi otto mesi del 2023 e 50 mila delle quali, per ora, riguardano il suo ultimo Una ragazza d’altri tempi, ai primi posti in classifica come tutti i precedenti. Non è un colpo da poco quello segnato da Newton Compton con la pubblicazione di quest’autrice rosa che badate bene non scrive romance, ma romanzi d’amore.
Ma che differenza c’è? Lo chiediamo all’editore Raffaello Avanzini:
«Rosa e romance non sono differenziati in modo così netto. Il rosa abbraccia tutto e i libri di Felicia includono tutte le sfumature. L’ultimo è un romance regency perché è ambientato nell’età vittoriana. Due cuori in affitto è un enemies to lovers, genere che ha grande presa nel pubblico».
Ci può raccontare la genesi del caso Kingsley?
«Ora siamo al suo quindicesimo libro, ma il primo veniva dal self-publishing. Eravamo alla ricerca di un’autrice italiana per la nostra collana Anagramma di libri rosa. Abbiamo letto il libro, ci è piaciuto, lo abbiamo pubblicato. Abbiamo investito su di lei libro dopo libro fino a quando durante il covid si è allargata la fascia di età, includendo le under 25 e facendo sì che i romanzi di Felicia, specialmente in edizione economica, raggiungessero tutte le lettrici con il passaparola. Nel 2023 abbiamo pubblicato un racconto a 3,90 euro che ha ulteriormente allargato la platea. Una ragazza d’altri tempi tra carta ed e-book ha venduto 27mila copie solo nella prima settimana, come Follett per intenderci. A oggi Felicia è l’autore che vende di più in assoluto, quasi 700 mila copie dall’inizio dell’anno».
Come si gestisce un caso del genere? Che tipo di sfide pone? Dovete conquistare i booktoker?
«La Newton è una dimora editrice di genere, per ogni genere cerca il migliore possibile al prezzo giusto. Quello di Felicia è il migliore rosa che possa essere messo sul mercato. Inseguire i booktoker non è fondamentale. La vera personalità social è la sua. Insieme alla nostra forza commerciale, questo suo talento da un bestseller ci ha fatto passare a un gigaseller. In ogni libreria in cui si tiene una sua presentazione troviamo da un minimo di 500 persone a un massimo di 1500, come a Roma, da Feltrinelli, in via Appia Nuova. Siamo entrati alle 16 e siamo usciti a mezzanotte e mezzo. Penso sia un fenomeno molto positivo per la lettura. Conta poco se ci si avvicina al libro con un romance o di un thriller: l’importante è che si inizi a leggere».
Newton Compton è stata fondata a Roma nel 1969 da suo padre Vittorio. Con quale spirito?
«È nata come dimora editrice di divulgazione, con libri di genere, libri commerciali e anche libri di contestazione, erano gli anni Settanta. Tra i primi titoli mio padre fece tutto Freud. Avevamo la collana di poesia con Neruda, Prévert, García Lorca e i classici. La mia generazione ha iniziato a occuparsi di fiction contemporanea, ed è nata Anagramma. Abbiamo scoperto autori italiani che ci hanno regalato tante soddisfazioni. Su Roma abbiamo molto nella collana Rossa, fondata nel 74. L’anno scorso il nostro libro più venduto è stato La sottile arte di fare quello che cazzo ti pare di Mark Manson, autore da 18 milioni nel mondo.
Nel vostro catalogo Kingsley e Manson convivono coi classici Mammut, che tipo di lavoro e di personale richiede questa polarità?
«Anche nei classici ogni anno cerchiamo di dare il meglio. Abbiamo la migliore traduzione in commercio dell’Ulisse di Joyce, di Enrico Terrinoni, e dello stesso traduttore Orwell. I venti dipendenti della dimora editrice hanno età diverse, dai 23 della responsabile social ai 60 dell’amministrativo. Gli editor sono tre e con loro condivido quasi tutte le scelte».
roma.repubblica.it è stato pubblicato il 2023-10-08 16:57:08 da [email protected] (Redazione Repubblica.it)
0 Comments