Due colpi di scena nell’ambito
dell’inchiesta sui festini a base di sesso e droga che hanno
fatto tremare la Genova bene. Nei giorni scorsi l’architetto
Alessandro Cristilli ha detto al giudice, nella sua richiesta si
attenuazione della misura cautelare presentata tramite
l’avvocato Federico Fontana, di essere disponibile a farsi
interrogare. Il gip gli ha concesso i domiciliari ma ha spiegato
che l’interrogatorio può chiederlo al pubblico ministero che si
occupa dell’inchiesta della squadra mobile. In procura al
momento non risulta alcuna richiesta in tal senso.
Mercoledì, invece, Jessica Nikolic, una delle escort indagate,
è stata sentita da un’altra pm, Sabrina Monteverde del gruppo
che si occupa dei reati contro la pubblica amministrazione,
nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta corruzione. Il
fascicolo era nato anche su input del giudice per le indagini
preliminari che nell’ordinanza aveva spiegato che i due
invitavano i personaggi influenti della città per ottenere
favori in ambito lavorativo.
“Sullo sfondo di tali condotte – ha messo nero su bianco il
giudice – come si ricava da alcune telefonate del Cristilli, ci
sono motivazioni anche di utilità professionale, perché
l’indagato senza mezzi termini dice di avere da compiacere
persone che occupano posti di rilievo nella realtà genovese,
nella speranza di ottenerne dei favori”. A parlare di presunti
favori è stata la stessa Nikolic che, a una delle ragazze
contattate per partecipare a una serata, spiega al telefono che
Cristilli “deve imbarcare un …in pratica in pratica questo qua
deve prendere del lavoro”.
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