Fiori bianchi, famiglia, colleghi ai funerali di Alberoni – Notizie

Fiori bianchi, famiglia, colleghi ai funerali di Alberoni – Notizie


  L’amore si impara. E’ questo uno degli insegnamenti che il sociologo Francesco Alberoni, scomparso a 93 anni, lascia come sua eredità e con queste parole è stato ricordato ai funerali che si sono tenuti a Milano. In memoria del sociologo che ha indagato il processo dell’innamoramento nel suo saggio best seller da un milione di copie ‘Innamoramento e amore’ del 1979, tradotto in tutto il mondo, i colleghi e gli studiosi che più gli erano vicini pensano di promuovere un festival delle emozioni nella città dove ha studiato, Pavia. Nonostante il caldo e l’afa di questa coda di agosto in tanti hanno voluto portare l’ultimo saluto a questo intellettuale, scomparso lo scorso 14 agosto. Nella basilica di Sant’Ambrogio si è svolto il funerale che lui stesso ha voluto pubblico. In prima fila, davanti alla bara di legno chiaro adornata con un cuscino di rose bianche, i figli Paolo Giovanni Agostino, Margherita, Giulio e Francesca che lo hanno ricordato come “un grande uomo e un grande padre” e hanno chiesto riserbo perché, “c’è stato un Alberoni pubblico ma noi abbiamo il ricordo di un Alberoni privato”.

 

Nella sua lunga carriera di sociologo, accademico, scrittore Alberoni ha indagato i movimenti collettivi e le comunicazioni di massa, i fenomeni migratori e la partecipazione politica ma il successo, anche con il grande pubblico, è arrivato con l’indagine sull’innamoramento, che ha definito come “lo stato nascente di un movimento collettivo a due”. Francesco Alberoni “ha scritto molto sull’amore – ha ricordato infatti nell’omelia monsignor Carlo Faccendini, abate di Sant’Ambrogio – e tra le tante cose che ci ha insegnato è che l’amore si impara, che va conosciuto anche nelle sue espressioni più oscure e contraddittorie. Il rischio è di dare l’amore per scontato, ma non è vero perché se non è alimentato l’amore muore”. In prima fila alle esequie anche il presidente del Senato Ignazio La Russa che al termine della funzione ha parlato di Alberoni come di uomo che “ha onorato soprattutto l’Italia intera”. Il presidente del Senato ha ricordato anche come il sociologo si era avvicinato alla politica attiva negli ultimi anni, con la vicinanza a Fratelli d’Italia con cui si era stato candidato alle elezioni europee del 2019, senza essere eletto.

Ma la sua vita è stata dedicata soprattutto allo studio e alla carriera universitaria: dal 1964 è stato docente di Sociologia alla Cattolica, poi rettore dell’Università di Trento tra il 1968 e il 1970, docente all’Università di Catania e alla Statale di Milano. Nel 1997 è stato tra i fondatori dello Iulm di Milano e primo rettore fino al 2001. Il pubblico dei lettori lo ha conosciuto anche come editorialista del Corriere della Sera dove, dal 1982 al 2011, ha tenuto in prima pagina la rubrica ‘Pubblico e privato’. Al termine dei funerali la sua famiglia, le autorità e i colleghi che hanno lavorato e studiato con lui gli hanno tributato un applauso e ora pensano a come ricordarlo. “Oggi lo salutiamo ma poi dovremo ricordarlo” ha spiegato Cristina Cattaneo Beretta che con lui ha firmato uno degli ultimi libri. “Stavamo progettando da tempo un festival delle emozioni e dei sentimenti a Pavia che è la città dove ha studiato. Contiamo di poter fare qualcosa nel suo nome coinvolgendo i giovani”, ha concluso.  
   

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www.ansa.it è stato pubblicato il 2023-08-19 22:25:42 da


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