Foggia, la morte di Natasha Pugliese e l’aggressione ai medici nel reportage di Farwest su Rai 3

Questa sera, nella prima puntata di Farwest condotta da Salvo Sottile, verrà mandato in onda il reportage sulla violenta aggressione avvenuta nel reparto di Chirurgia Toracica del Policlinico Riuniti il 4 settembre scorso. In quella occasione tre medici riportarono fratture, ferite e contusioni. L’equipe fu costretta a barricarsi in una stanza per sfuggire alla furia dei familiari di Natasha Pugliese, la 22enne di Cerignola morta sotto i ferri.

Per la morte di Natasha Pugliese sono indagate 20 persone tra medici e infermieri. Il reato ipotizzato, al momento come atto dovuto, è omicidio colposo “aver cagionato o cooperato nel cagionare, per colpa, il decesso di Natasha Pia Pugliese effettuando o omettendo prestazioni sanitarie con riferimento al periodi di degenza dal 16 agosto 2024 e fino al decesso”.

Il decesso della ragazza, lo ricordiamo, scatenò la violenta reazione dei familiari, sfociata nella brutale aggressione contro medici e operatori sanitari costretti a ‘barricarsi’ in una stanza per sfuggire all’ira di una cinquantina di persone giunte da Cerignola, città di origine della vittima. “La mia famiglia ha fatto la guerra peggio di Gomorra”, ha rivendicato il giorno dopo, in un lungo sfogo social, la sorella della vittima (continua a leggere).

Il terzo filone d’indagine è quello per omicidio stradale. Nel registro degli indagati è finita la persona che il 18 giugno scorso investì la ragazza mentre era in monopattino. 

In esclusiva l’intervista a Tatiana Pugliese, la sorella di Natasha, indagata per lesioni e minacce insieme al padre, a uno zio e ai due fratelli per lesioni all’equipe che operò quel giorno: “La testimonianza della sorella è drammatica. Facciamo un viaggio in questa guerra tra poveri, tra infermieri e utenti, in cui la gente cerca di avere delle risposte e spesso perde la testa” il commento di Salvo Sottile. “Lo facciamo perché ci siamo resi conto che spesso questo è un mondo poco conosciuto: gli italiani non vogliono fare più questo mestiere, l’infermiere, e spesso noi chiamiamo infermieri dall’estero, che costano meno, e invece i nostri infermieri italiani se ne vanno fuori perché qui non guadagnano abbastanza. Questo è un reportage che i nostri inviati hanno fatto sul campo”.