PALERMO – Gli ultimi riscontri arriveranno nelle prossime ore. Le indagini sono ad una svolta. Gli investigatori non hanno dubbi su chi sia stato ad uccidere Badr Boudjemai in via Roma. Il sospettato numero uno è il cameriere tunisino di un locale che si trova in via Emerico Amari, ad una manciata di metri dal ristorante dove lavorava Samir. Con questo nome era conosciuto il quarantunenne algerino freddato con tre colpi di pistola la notte di venerdì. I dubbi residuali riguarderebbero i complici. Uno in particolare avrebbe aiutato l’assassino.
È stata una domenica di super lavoro per i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale e della compagnia di piazza Verdi. Testimonianze da raccogliere, case da perquisire, immagini da visionare. Il marciapiede di via Roma all’altezza delle Poste centrali, dove è avvenuto il delitto è inquadrato da una serie di telecamere. È stato necessario analizzare frame per frame per arrivare al sospettato numero uno. Il resto degli elementi è arrivato dall’analisi del cellulare della vittima.
Se, come sembra, l’assassino è il cameriere tunisino (il provvedimenti della Procura di Palermo arriverà presto) resta da capire il movente dell’esecuzione. La fedina penale di Samir era immacolata. Era un padre di famiglia bene integrato in città. Ed allora non si esclude la banale lite per questioni nate sul lavoro.
Intorno a mezzanotte e mezza di venerdì scorso Badr Boudjemai ha finito il suo turno al ristorante “Appetì” in via Emerico Amari. Ha salutato i colleghi e si è incamminato verso casa dove lo attendevano la moglie e i figli di 4 anni e 8 mesi. All’altezza delle Poste centrali è stato colpito due volte alla schiena e alla nuca da distanza ravvicinata.
livesicilia.it è stato pubblicato il 2023-11-06 07:02:34 da Riccardo Lo Verso
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