È un 4 novembre di tensione internazionale, che riempie di significato l’encomio alle forze armate. Il Comandante dell’Accademia parla ai modenesi invitandoli a riporre fiducia nell’Esercito. La testimonianza di una giovanissima capo corso
MODENA – Da centosei anni è un ricordo sentito, una cerimonia che unisce: dall’Armistizio di Villa Giusti – col rientro degli italiani a Trento e Trieste e la ripresa del processo di unificazione nazionale – fino alla bellicosa contemporaneità, con ben due guerre alle porte dell’Europa. Il 4 novembre a Modena riparte dall’esperienza personale del Generale Scalabrin, comandante dell’Accademia, che fino a tre anni fa era di stanza proprio in Libano: luogo dove il Milite Ignoto presidia oggi la propria trincea.
Alle forze armate UNIFIL in Libano, tra cui quelle italiane, era affidato – prima del conflitto – il compito di riavvicinare le popolazioni libanese e israeliana per istradare e favorire percorsi di dialogo. Oggi il Comandante dell’Accademia si rivolge a un pubblico non meno importante, quello degli allievi – suoi e delle scuole superiori del territorio, preoccupati questi ultimi da uno scenario internazionale incandescente.
Lo stato d’animo dei giovani Allievi ufficiali è incarnato dalle parole di Rosa Zurino, capo scelto di reggimento e capo del suo corso in Accademia Militare, ad appena vent’anni di età.
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