Il sociologo, giornalista e scrittore, Francesco Alberoni, è deceduto questa sera all’età di 93 anni a Milano. Alberoni si è spento al Policlinico dove era ricoverato da alcuni giorni per una complicazione sopraggiunta durante una terapia alla quale era sottoposto per problemi renali. Lo apprende l’ANSA dalla famiglia. La data dei funerali non è stata ancora stabilita.
Francesco Alberoni, noto ai più come il sociologo dell’amore grazie al suo libro “Innamoramento e amore”, in una recente intervista al Corriere della Sera aveva detto: “In clinica per guarire dall’amore per una donna: ero sposato con tre figli. Fu inutile”.
Si laurea in medicina a Pavia nel 1953 ma come ha detto nell’intervista: “Inauguro la mia esistenza da adulto con il piede sbagliato. Mi iscrivo a Medicina a Pavia. Il professore con cui devo laurearmi, quando vede le mie 52 interviste a melanconici realizzate per la tesi, dice che quella è psicoanalisi, non psichiatria: o cambi passo o cambi mestiere.”
Poi l’attrazione per la psichiatria, allievo del grande Franco Fornari e poi di padre Agostino Gemelli, ideatore dell’Università Cattolica. Ma la psicologia non gli basta ed inizia a volgere lo sguardo lo sguardo ai fenomeni sociali e di costume. Uomo di grande curiosità, la sua analisi dei processi sociali non si limita a economia e politica e si allarga verso temi che sono a metà tra il pubblico e il privato proprio come costume e società.
Alla fine degli anni cinquanta, grazie ad un finanziamento della Bassetti, risale la nostra penisola, in Cinquecento, per studiare i cambiamenti del Paese.
“Nel giro degli imprenditori diventai un enfant prodige – ha dichiarato – per i sociologi uno da uccidere in fasce”. Di qui nasce un libro importante “L’integrazione dell’immigrato nella società industriale ”(1958). Nel 1964 scrive “Consumi e società”, che anticipa di sei anni “La società dei consumi” di Jean Baudrillard, considerato uno dei pilastri della sociologia critica. Per molti “Consumi e società” deve essere considerato il primo su marketing e pubblicità. E comunque forte fu la sua collaborazione con il mondo pubblicitario (da Barilla a Tod’s).
Nel 1977 Alberoni dà alle stampe “Movimento e istituzione”. Era stato rettore della facoltà di sociologia di Trento e Mara Cagol, moglie di Renato Curcio, si laurea con lui.
Poi il grande successo, anche internazionale, di “Innamoramento e amore” del 1979. Il libro ha un linguaggio diretto, che colpisce testa e cuore e soprattutto è distante dall’attitudine accademica di trattare l’argomento, tanto che molti parroci iniziano ad usarlo nei corsi prematrimoniali.
Copertina “Innamoramento e amore” di Francesco Alberoni
Il suo percorso
Era nato a Piacenza il 31 dicembre del 1929. Docente di sociologia all’università di Milano dal 1964, si è occupato di comunicazioni di massa, di fenomeni migratorî, di partecipazione politica in Italia. Tra le sue opere più celebri, oltre a quelle già citati, ci sono: L’élite senza potere: ricerca sociologica sul divismo; L’Italia in trasformazione e poi Innamoramento e amore; L’erotismo; L’arte del comando; Sesso e amore; Leader e masse; Lezioni d’amore; L’arte di amare; Il grande amore erotico che dura.
Membro del consiglio di amministrazione e consigliere anziano facente veci di presidente della Rai nel 2005, Alberoni è stato anche editorialista del Corriere della Sera, che dal 1982 al 2011, ogni lunedì, ha ospitato in prima pagina la sua rubrica intitolata “Pubblico e privato”. Nel 2015 è stato pubblicato il volume antologico Il tradimento. Come l’America ha tradito l’Europa e altri saggi, mentre è del 2016 il saggio L’arte di avere coraggio.
Alberoni è stato anche rettore dell’Università di Trento dal1968 al 1970 e della Iulm dal 1997 al 2001. E dopo una breve parentesi a Repubblica, passa al Giornale con cui collabora fino alla fine, scrivendo “L’articolo della domenica”.
È stato candidato, nel 2019, alle europee nelle liste di Fratelli d’Italia.
www.rainews.it è stato pubblicato il 2023-08-14 23:13:00 da
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