Frega (Silp Cgil) invoca un’azione politica congiunta per fronteggi…

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23/10/2024
– La premessa fondamentale è la solidarietà alla vittima dell’efferato episodio avvenuto in Piazza Matteotti. Sono episodi inaccettabili e che la risposta che deve dare la comunità, oltre lo sdegno e la rabbia iniziale, debba essere compatta senza riversare nella vicenda un qualsiasi sciacallaggio mediatico in cerca di visibilità.

Anzi episodi simili devono compattare al di la delle visioni politiche, indiscutibilmente contrapposte, unendole in un unico indirizzo: comprendere che il problema non è più rinviabile e soprattutto evidente.

Parlare di “Allarme sicurezza” in una città come Pesaro è sbagliato, quanto come dire che delle crepe nel tessuto sociale non esistano.

Non abbiamo una “malavita” che possiamo definire radicata, ma abbiamo chiari segnali di una difficile integrazione di intere fasce sociali di cittadini immigrati, regolari e non, abbiamo un inquietante segnale di consumi di stupefacente e di superalcolici da parte dei giovanissimi, specie in etá scolare, abbiamo problemi di emulazione da parte di adolescenti annoiati. Poi come tutte le città del mondo fenomeni predatori che vedono a volte furti in abitazioni più o meno eclatanti.

Questo è il vero fenomeno dell’allarme criminalità. Veniamo da una realtà dove solo 20 anni fa, tali eventi erano marginali se non inesistenti, a parte il consumo delle droghe. Ma una volta gli assuntori andavano a rifornirsi altrove, oggi ce l’hanno sotto casa. Le bande giovanili erano le “compagnie più manesche”, ma non c’erano i social per amplificare le loro imprese, le risse nei locali c’erano sempre e bullismo e violenza di genere sono sempre esistite. Anzi c’erano le rapine in banca, alle poste, alle farmacie, eventi che oggi sono pressoché azzerati.

Se vi fosse onestà intellettuale, essendo anni che rappresento il SILP CGIL, andando a ritroso negli anni, questa segreteria, anche con il supporto dell’attuale consigliere dell’opposizione Lanzi, abbiamo più volte segnalato la problematica della carenza degli organici nella nostra provincia, sollecitando quella volta uno, quell’altra volta l’altro schieramento politico, di sollevare la cortina di fumo che aleggiava sulla nostra realtà, stante numeri contenuti sui reati, che impedivano di fatto rinforzi cospicui delle FFOO sul territorio.

Chiariamoci francamente: la “sicurezza “ è materia elettorale, dí visibilità, di propaganda. Mettere paura alle persone crea consenso e miete voti nelle urne. Ma alla luce dei fatti le FFOO resteranno sempre orfane di tutti i governi e figlie di tutte le opposizioni.

Sarebbe facile dire: oggi al governo nazionale c’è il centro destra da tempo, cosa fa? Ma la risposta starebbe in quello che ha fatto il centro sinistra o i governi tecnici prima? Niente.

Gli accordi fatti dall’allora ministro Minniti, erano pessimi così come la delocalizzazione albanese attuale. Le revisione della convenzione di Dublino sottoscritta dal Governo Berlusconi, ancora aspetta una modifica, laddove si sono succeduti governi di tutti i colori.

Chiediamo quindi con il cuore nelle mani: comune, provincia, regione: sotterrate l’ascia di guerra se ne siete capaci, per una volta, l’unica, fate quello per cui siete chiamati a fare: “ la politica” finalizzata al bene della collettività e non dei vostri obiettivi personali.

Pesaro e la sua provincia nei prossimi 4 anni vedrebbero dimezzate le proprie capacità operative con i pensionamenti delle FFOO. Le sole sostituzioni dei pensionamenti, col modificarsi delle condizioni sociali, nel tempo non basteranno più. Uscire con un documento unitario del comune di Pesaro, di Fano di Urbino sottolineando che il problema c’è esiste e rischia di divenire incontrollabile è così difficile da chiedere e realizzare? Non lo chiede il SILP CGIL, non lo chiedono i lavoratori delle FFOO: lo chiedono i cittadini.