Fuggito dalla comunità il re dei narcos Dorian Petoku. Faceva parte del gruppo di Diabolik

Fuggito dalla comunità il re dei narcos Dorian Petoku. Faceva parte del gruppo di Diabolik


Il Re è in fuga. Dorian Petoku è evaso dalla comunità di recupero dove era riuscito a farsi trasferire nonostante i pareri contrari della procura di Roma. E ora uno dei capi della mala albanese è libero.

Nascosto ma al riparo, almeno per il momento, dalle forze dell’ordine. Il copione sembrava già scritto. La storia è finita come finiscono sempre le storie della malavita, quella vera: con il capo che ottiene un certificato medico che lo bolla come tossicodipendente, un trasferimento in comunità e quindi la semplice fuga.

Una settimana fa è scappato dalla comunità di recupero di Nola, in provincia di Napoli. Ma perché? Perché proprio adesso? Per rispondere occorre fare un passo indietro e tenere presente che da qualche tempo a Roma chat e pentiti hanno iniziato a parlare rivelando scenari criminali di una certa importanza. La mala della Capitale ha iniziato a tremare ancora una volta.

Petoku non è un criminale come tanti. È il cugino del primo dei boss albanesi a Roma, Arben Zogu. Ed è il predecessore di Elvis Demce, autoproclamatosi “Dio”. Dorian è cresciuto in Albania, a Lexhe, quella città da 113 mila anime divenuta palcoscenico per numerosi gruppi criminali che si arricchiscono trafficando armi, esseri umani e droga, grazie anche ai legami con la politica.

Acquisita la formazione in patria, Petoku è sbarcato in Italia, a Roma, a ponte Milvio. Qui ha acquisito i gradi. Da soldato semplice è diventato pezzo da 90. C’è una foto che ne descrive la caratura criminale. È stata scattata il 13 dicembre del 2017, al ristorante “L’Oliveto” di Grottaferrata. Quel giorno, seduti intorno a un tavolo, ci sono quattro uomini di peso. C’è un infiltrato, che si fa chiamare “il francese”. Al suo fianco, siede Salvatore Casamonica, classe 1976, personaggio di grande caratura criminale e capobastone del clan che controlla Roma Est.

Di fronte a lui, mangia e discute Fabrizio Piscitelli, Diabolik, che verrà ucciso il 7 agosto del 2019 in un agguato al parco degli Acquedotti. E poi c’è Dorian, Dorian Petoku. Non è un pranzo tra amici. Casamonica, Piscitelli e gli albanesi stanno infatti suggellando una pax mafiosa che dovrà mettere fine al conflitto esploso sul litorale tra le famiglie Esposito e Spada. Si parla anche del traffico di coca con il Brasile: di un maxi carico che avrebbe dovuto sconvolgere il mercato della droga capitolino. La sua corsa finisce davanti all’inchiesta “Grande Raccordo Criminale”. Dorian ha 34 anni e viene condannato a 12 anni di carcere per aver fatto parte della “batteria di Ponte Milvio”, la banda di Fabrizio Piscitelli, Diabolik, e del socio Fabrizio Fabietti. Gli atti raccontano di pestaggi e partite di droga. Tanta droga.

Viene fermato in Albania e lì resta un paio di anni, giusto il tempo di farsi rilasciare un certificato medico che attesta la sua tossicodipendenza, una problematica riscontrata anche dai medici italiani, che hanno trovato tracce di droga nei suoi capelli non ponendosi il problema di come avesse fatto un uomo da tre anni in carcere ad assumere droga. Ma questa è un’altra storia. Quello che è certo è che Petoku, dopo essere arrivato in Italia, saluta i compagni di cella e va in una comunità, poi in un’altra. Minima sicurezza e maggiori comfort.

Andava tutto bene, fino alla scorsa settimana. Quando ha fatto nuovamente le valigie. La domanda è sempre la stessa: perché adesso? Cosa è successo nell’ultima settimana? È successo che la procura di Roma ha dovuto mostrare le sue carte depositando alcuni verbali, le dichiarazioni di un pentito, Fabrizio Capogna: un trafficante di tutto rispetto che ha avuto a che fare con le maggiori consorterie di Roma e anche con i cani sciolti. Capogna parla e i malacarne romani hanno iniziato a tremare.

La voce è filtrata da batteria a batteria ed è finita anche sui giornali. Ecco: forse Dorian Petoku ha avuto paura. Ha pensato che quella condanna che stava scontando fosse solo un anticipo e che il peggio dovesse ancora arrivare. Meglio una vita da fuggiasco che una dietro le sbarre.

Ha fatto la sua mossa, la sua scommessa. Il tempo dirà se è stata vincente.

L’articolo Fuggito dalla comunità il re dei narcos Dorian Petoku. Faceva parte del gruppo di Diabolik
roma.repubblica.it è stato pubblicato il 2023-12-07 21:53:36 da repubblicawww@repubblica.it (Redazione Repubblica.it)


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