Gettoni circoscrizioni, Palermo tira dritto ma il Ragioniere frena

Gettoni circoscrizioni, Palermo tira dritto ma il Ragioniere frena


PALERMO – Il Segretario generale dice sì, il Ragioniere generale chiede invece di agire in autotutela che, tradotto dal burocratese, significa fermare gli aumenti a presidenti e consiglieri di circoscrizione. Il parere della Regione siciliana sul caso di Messina, che ha bloccato i ritocchi ai gettoni e alle indennità di chi amministra i quartieri della città sullo Stretto, manda in tilt Palermo dove i rincari sono già una realtà.

Il vuoto normativo

Un caso raccontato da LiveSicilia e scoppiato quando l’assessorato regionale agli Enti locali, rispondendo a un quesito del comune peloritano, ha avallato l’interpretazione del Segretario generale di Palazzo Zanca secondo cui c’è una falla nella norma regionale che impedisce l’aumento automatico delle indennità. I rincari, previsti da una legge nazionale e recepiti in Sicilia successivamente, sarebbero infatti legittimi solo per sindaco, vicesindaco, assessori, presidenti di consigli comunali e consiglieri comunali ma non per presidenti e consiglieri di circoscrizione: l’Ars infatti ha citato tutti ma non loro, il che impedirebbe l’aumento “a cascata”.

A Palermo due tesi contrapposte

Il problema, se così si può dire, è che il parere della Regione contrario agli aumenti è arrivato quando Palermo li aveva già deliberati. Il risultato è che i consiglieri di circoscrizioni del capoluogo sono stati colti alla sprovvista ed è partito il turbinio di telefonate, contatti e richieste di chiarimenti: gli aumenti sono legittimi oppure no? E adesso il Comune bloccherà gli aumenti o li manterrà? Il punto è che ci sono due correnti di pensiero: da un lato il Segretario generale di Palazzo delle Aquile, Raimondo Liotta, che non sembra intenzionato a fare passi indietro e vuole difendere la posizione sostenendo che non si possono sospendere gli aumenti, e dall’altro il Ragioniere generale, Bohuslav Basile, secondo cui gli uffici devono “assumere immediatamente i pertinenti provvedimenti, anche in autotutela”. Il che significa fermare tutto.

L’ipotesi di una nuova norma

Un vicolo cieco da cui adesso non si sa bene come uscire. La strada ipotizzata sarebbe la richiesta alla Regione di una circolare ad hoc, anche se pare improbabile che l’assessorato possa smentirsi da solo, mentre la soluzione definitiva potrebbe essere un nuovo intervento del legislatore con una apposita norma da approvare a gennaio. Sempre che tutto vada per il verso giusto.

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livesicilia.it è stato pubblicato il 2023-10-27 07:45:49 da Roberto Immesi


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