Gino Sorbillo e la pizza all’ananas, mossa di marketing nella competizione agguerrita fra pizzerie di Napoli

Gino Sorbillo e la pizza all’ananas, mossa di marketing nella competizione agguerrita fra pizzerie di Napoli


L’arte del pizzaiuolo napoletano patrimonio UNESCO

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L’arte del pizzaiuolo napoletano patrimonio UNESCO

Il pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo, titolare del brand omonimo, ha presentato la sua pizza all’ananas, inserita nel menù dei suoi locali. Di pizze ormai ce n’è una per ogni palato, per ogni vulìo: da quella al lardo di Colonnata al prosciutto Pata Negra a quella con la Nutella Ferrero. Dunque, di che stupirsi? È che Sorbillo, 50 anni nel 2024, una vita completamente votata alla pizza napoletana (ha iniziato a lavorare a 9 anni con la zia Esterina, cui è dedicato il locale specializzato in pizze fritte), è stato considerato per anni l’ambasciatore della pizza napoletana nel mondo.

Sorbillo ha tenuto banco sulla pizza napoletana negli anni Novanta e  inizio Duemila quando non c’era il disciplinare Stg (specialità tradizionale garantita) con le regole importanti e consolidate. Ed è stato insieme ai suoi colleghi in prima linea per il riconoscimento Unesco della pizza patrimonio dell’umanità, ovvero elemento di identità culturale della città di Napoli attraverso l’arte dei pizzaiuoli, arrivato nel 2017.  Dunque che il “telepizzaiolo” (come lo chiama qualcuno con un pizzico di polemica, vista la sua mediaticità) abbia detto sì alla pizza considerata da sempre l’opposto della tradizione, ovvero quella coi pezzi di frutta sudamericana, è a suo modo una piccola ma significativa notizia nel mondo del food partenopeo.

Sorbillo con un video sui suoi canali social presenta la pizza all’ananas (non è la già nota “pizza hawaiana” che prevede anche il prosciutto cotto) e poi avverte chi lo segue, prevedendo le reazioni accesissime: «Ragazzi non vi scatenate, non mi fate nero. Io sono legato alla tradizione però voglio provarla…». In realtà sa bene che l’effetto commento scatta praticamente in automatico.

Breve quadro di contesto: Gino Sorbillo è il pizzaiolo che ha inventato la pizza scritta, quella che, come le torte di compleanno, lancia un messaggio: un nome, uno slogan, un ringraziamento e perfino una polemica. Ha usato questa modalità con tanto di foto pubblicizzata sui giornali, in tv e poi ora sui social, migliaia di volte: dall’arrivo di un vip in pizzeria alla polemica con Flavio Briatore che qualche anno fa aveva proposto la sua pizza-biscotto. Dunque il pizzaiolo dei Tribunali sa benissimo come funziona il mondo dei media, oggi più di prima ancor più sensibile, causa social network, alla polarizzazione e allo scontro su temi come il cibo, l’argomento-cardine a Napoli, insieme alle gioie e ai dolori del calcio.

«E con che faccia criticheremo ora gli americani?» si chiede un “sorbilliano” su Instagram? In realtà è cambiato tutto: ora non serve più contestare, serve accontentare. Il turismo americano è tornato ad essere quello che Pino Daniele cantava alla fine degli anni Ottanta («‘O ‘mericano tene ‘e sorde e nun se po’ caccià’ /  ‘o ‘mericano è ‘na sacca sicura», l’americano ha i soldi non si può cacciar via, è una fonte sicura di guadagni) dunque già da tempo la ristorazione napoletana ha iniziato a strizzare l’occhio a richieste eccentriche e fuori dalla tradizione, com’è accaduto ad esempio in Penisola Sorrentina e in Costiera Amalfitana. A Napoli c’è una competizione ormai quotidiana sui social network, sui media e a suon di aperture di filiali, tra le pizzerie dei nomi storici. E Sorbillo non è più l’unica star delle pizze a presenziare in tv e sui social.

«Se non mi credete venite qui a provarla, nel centro storico di Napoli», invita Sorbillo. E in effetti è possibile che la pizza sia ottima, così come è buono il poke, il piatto hawaiano con ananas, riso sushi e pesce crudo. Resta la rimozione di un tassello della tradizione a scopo marketing e turistico.  Wurstel e patatine già esistono da tempo sulla pizza, c’è l’orribile panna e mais, ora la pizza ananas. Il prossimo passo quale sarà? La salsa ketchup al posto della passata di pomodoro? Tutto è possibile, del resto il menu è ampio e offre scelta incredibilmente vasta. Resta a imperitura memoria il commento di uno dei clienti: «Caro Gino io ti stimo… ma in questo momento me vene a chiagnere».



L'articolo Gino Sorbillo e la pizza all'ananas, mossa di marketing nella competizione agguerrita fra pizzerie di Napoli
www.fanpage.it è stato pubblicato il 2023-12-29 19:45:08 da Ciro Pellegrino


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