di Stefano Di Cecio
PISTOIA – Sarebbe stato il suo settantesimo compleanno se un incidente aereo non lo avesse strappato alla vita venti anni fa.
Nella sala Terzani della biblioteca San Giorgio c’erano molte persone per ricordarlo non solo come uomo, ma in particolare per ciò che ha fatto nel campo del soccorso sanitario, per le sue idee innovative e anticipatrici di ciò che sarebbe stato e oggi è.
Sua sorella Loretta ha condotto la giornata raccontando la vita di Patrizio da quando era piccolo, passando poi la parola ai molti ospiti presenti in sala o ai contributi video pervenuti.
Gli inizi nel Corpo dei vigili del fuoco, poi nel soccorso, prima alla Misericordia di Pistoia e poi la ricostituzione della Croce Verde nel 1979. Qui è apparso fin da subito chiaro il suo impegno personale, la forte motivazione, l’entusiasmo finalizzato a creare un associazione di cittadini maturi e responsabili che decidono di partecipare assieme, democraticamente, alla gestione ed alla salvaguardia della propria e dell’altrui salute. Un’associazione dove ognuno è importante, dove è possibile costruire un futuro più vicino ai problemi della gente, dove il rapporto interpersonale è la chiave di successo per un ambiente vivo, aperto, socialmente impegnato.
Per questo si è sempre occupato in maniera scrupolosa della formazione dei volontari realizzando corsi rivolti a loro ma anche al resto della cittadinanza. L’ambulanza con medico a bordo, fin da subito, perché un intervento professionale consentisse nella maggior parte dei casi di salvare il paziente affetto o colpito da patologie gravi. La Croce Verde diventò un laboratorio che metteva in cantiere un progetto dopo l’altro. Pianificate le assistenze sanitarie alle grandi manifestazioni culturali o sportive come il Pistoia Blues o la Pistoia Abetone, la terapia infermieristica domiciliare, una linea telefonica dedicata ai bisogni delle persone anziane per risolvere i piccoli problemi quotidiani, la consegna a domicilio di farmaci, fare la spesa, o solo per fare quattro chiacchiere. Non ultimo il telesoccorso sempre per loro, per quelli soli, a rischio. La settimana del volontariato, le dispense di formazione sanitaria, il Pistoia Urgente per dare voce ai piccoli e grandi problemi non sempre evidenziati dalla stampa.
La sua inventiva, la capacità di analisi non sono fermate a Pistoia, fa nascere l’elisoccorso prima a Viareggio con Eli-medica poi a Ravenna, al Niguarda di Milano, a Parma poi ancora l’organizzazione di varie centrali operative per la gestione delle chiamate di emergenza in diverse città da Genova a Pistoia, primi vagiti di quello che sarà poi il 118.
Nel 1988 a Milano gli viene conferito “L’Ambrogino d’Oro” per le attività di progettazione e realizzazione di servizi medici territoriali. A Lugano progetta e mette in funzione il Sistema di soccorso per il Canton Ticino modulato attraverso una centrale operativa informatizzata “144” e ancora Genova, Salerno, Milano, Firenze, San Marino; inarrestabile la sua opera che ha anticipato di anni quello che abbiamo oggi, forse di più perché anche dopo la sua morte le sue idee sono germogliate e hanno dato luogo a moltissime realtà.
La bontà del suo operato è stata dimostrata ieri dalle persone che sono venute alla San Giorgio per ricordarlo legate tutte da un sincero sentimento di affetto e riconoscenza verso di lui.
Erano presenti, con le loro testimonianze e ricordi, il senatore Patrizio Petrucci già presidente dell’ANPAS, il dottor Piero Paolini già direttore della CROSS; testimonianze video dei medici Carlo Casso, Graziano Meli e Roberto Cianella del 144 Ticino Soccorso, i medici Paolo Rosi e Giovanni Cipollotti per parlare di Padova, il dottor Gianluca Ghiselli, Leonardo Ferrazzi, la dottoressa Stefania Sacchezin, il dottor Pippo Satriano, il presidente della Croce Gialla di Camerano Samuele Spinsanti. E ancora Paolo Gori per i Vigili del Fuoco, Maurizio Malesci, le ragazze del turno di notte femminile della Croce Verde dei primi anni ottanta, e anche il sottoscritto volontario della Croce Verde fin dal gennaio 1980.
Molto ci sarebbe da dire ancora su ciò che ha fatto Giorgio in vita sua, non basterebbero le colonne di questo giornale, possiamo solo immaginare lontanamente ciò che avrebbe potuto fare se fosse ancora in vita. Una cosa è certa, ieri mattina alla San Giorgio l’aria era intrisa di emozioni, di affetto e riconoscenza per lui da parte di tanti amici.
www.reportpistoia.com è stato pubblicato il 2024-12-22 16:26:04 da Stefano Di Cecio
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