Polemiche per la stoccata di Salvini, secondo cui “i giudici che boicottano le leggi sono un problema per l’Italia”
di Alessandra Lemme,
11 Novembre 2024
Alla vigilia di quella che potrebbe diventare un’altra bufera giudiziaria sui migranti, ovvero il provvedimento atteso per lunedì dal tribunale civile di Roma sui sette nuovi trasferimenti in Albania, lo scontro governo-toghe accende la festa, in Campidoglio, per i 60 anni di Magistratura democratica. Nella sala della Protomoteca, la prima a prendere la parola è proprio la presidente di Md, Silvia Albano, che dopo giorni di ‘no comment’ seguiti alla sua sentenza che ha riportato in Italia i primi 12 migranti trasferiti in Albania, è un fiume in piena: “Io non ho nessuna intenzione di fare uno scontro con il governo. È il governo che vuole farlo con me“. E ancora: “Il fatto che chi cerca di applicare la Costituzione venga appellato come ‘giudice comunista’ mi preoccupa molto per lo stato della nostra democrazia e per il suo futuro”, si sfoga Albano, “noi non abbiamo in tasca né il libretto di Mao né ‘Il Capitale’ di Marx, ma la Costituzione“. “Credo che tutto quello che è successo finora sia molto, molto grave e molto problematico – continua – Io sono stata scelta come parafulmine, senza pensare che non ci sono 21 giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma che sono iscritti a Magistratura democratica. Ma i giudici giurano sulla Costituzione e studiano al primo anno di università la gerarchia delle fonti e sanno benissimo che la Costituzione e il diritto dell’Unione vengono prima della legge ordinaria, e il loro dovere è quello di far rispettare tutto ciò”.
Prove di distensione da Nordio: “Ma i giudici non critichino le leggi”
All’iniziativa partecipa in videocollegamento il Guardasigilli Carlo Nordio, che prova a lanciare un messaggio distensivo: “Noi vogliamo un dialogo con la magistratura proprio perché sappiamo che la magistratura è quella chiamata ad applicare le leggi”. Poi aggiunge: “Mi auguro ci sia sempre meno una critica della magistratura al merito politico delle leggi e mi auguro un abbassamento dei toni da parte della politica nel criticare le sentenze”. Tutti d’accordo sulla necessità di rasserenare il clima: “Se ci fosse un dialogo col governo invece che lo scontro – sottolinea Albano – si potrebbe discutere e capire come si possono fare delle proposte di legge, e magari frizioni con la Costituzione e il diritto dell’Ue non ci sarebbero“. Il dibattito prosegue, in Campidoglio, dove anche il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto auspica toni più miti e sulla questione Paesi sicuri ribadisce: “Si può non essere d’accordo e si vedrà. Certo un po’ più di cautela nella disapplicazione dei provvedimenti di rango primario sarebbe auspicabile”.
Salvini: “Toghe che boicottano le leggi sono un problema per l’Italia”
Le prove di pacificazione durano meno di un’ora, poi via social arriva la stoccata del vicepremier Matteo Salvini, secondo il quale le toghe “che boicottano le leggi” dovrebbero “avere la dignità di dimettersi, di cambiare mestiere e di fare politica con Rifondazione Comunista. Sono un problema per l’Italia“. “Speriamo che la linea Nordio prevalga sulla linea Salvini”, evidenzia il segretario generale di Magistratura democratica, Stefano Musolino, che chiede al Guardasigilli “di far cambiare atteggiamento” al ministro dei Trasporti, “per uscire fuori da questa grettezza istituzionale”. Di “grave clima di attacco istituzionale” parla la segretaria del Pd Elly Schlein che, anche lei in videocollegamento, attacca: “Non posso che ritenere che il dialogo tra la politica le istituzioni e la magistratura debba essere un dialogo fondato sui principi di lealtà, reciproco rispetto dei ruoli e anche spirito costruttivo”. “Questo non è aiutato da un clima di costante scontro istituzionale che noi contestiamo a chi oggi governa il Paese”.
Santalucia (Anm): “Inaccettabile rappresentare giudici come potere eversivo”
I giudici si trovano in una condizione “inaccettabile” secondo il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, che ribadisce la “pericolosità” di rappresentare la magistratura “come un potere che esonda ed eversivo“. La situazione, aggiunge il presidente rispondendo alle domande dei giornalisti, è “addirittura peggiorata” rispetto ai tempi di Silvio Berlusconi: “Perché prima le ‘toghe rosse’ erano i pubblici ministeri, mentre ora le toghe rosse sono dappertutto, anche nei tribunali civili e diventa rosso chiunque assuma un provvedimento non gradito”. Lunedì si riuniranno i giudici della sezione immigrazione del tribunale civile di Roma per pronunciarsi sulle ordinanze di trattenimento dei sette migranti arrivati la settimana scorsa nel centro in Albania. “Temo possa reinnescarsi una polemica che non giova a nessuno – conclude Santalucia – e confido che ciò che è stato scritto nei provvedimenti già emessi possa essere letto e compreso e far comprendere che si può dissentire o meno, ma che non c’è nessuna volontà politica“.
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Leggi tutto l’articolo Giustizia, Nordio: “Abbassiamo i toni ma le toghe non critichino”. Albano: “Governo cerca lo scontro”
www.lapresse.it è stato pubblicato il 2024-11-11 07:48:00 da Alessandra Lemme
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