Giustizia, scontro su migranti e separazione delle carriere: Anm e giudici europei all’attacco

Giustizia, scontro su migranti e separazione delle carriere: Anm e giudici europei all’attacco




Giustizia, scontro su migranti e separazione delle carriere: Anm e giudici europei all’attacco

Nordio: “Mail Patarnello? Verificheremo se ci sono presupposti per ispezione”

di Alessandra Lemme,

Non accennano a una tregua le tensioni tra governo e magistratura, e mentre è ancora bufera sul nodo migranti, nuove polemiche si accendono sul tema della separazione delle carriere. La maggioranza, con Forza Italia in testa, spinge per una rapida approvazione del disegno di legge Nordio, con l’obiettivo di arrivare in aula nel mese di dicembre. Mercoledì era il termine ultimo per presentare gli emendamenti in commissione Affari Costituzionali alla Camera: ne sono arrivati 262, nella quasi totalità dalle opposizioni, pronte a dare battaglia su un testo che, sottolinea Avs per bocca di Filiberto Zaratti, “smonta e indebolisce il nostro sistema giudiziario“. Nessun emendamento da Fratelli d’Italia e Forza Italia mentre ne arrivano un paio dalla Lega, che sembrano avere non molto a che fare con la separazione delle carriere e molto con le recenti polemiche legate al centro migranti in Albania, perché vi si chiede “un primato del diritto italiano su quello europeo”.

Anm: “Alzare i toni contro la magistratura non giova al Paese”

Lo scontro nato dalla vicenda del centro di Gjader, inaugurato la scorsa settimana con l’arrivo di 12 migranti bengalesi ed egiziani, subito riportati in Italia dopo la pronuncia del Tribunale di Roma che non ha convalidato il loro trattenimento, sembra ancora lontano dal chiudersi nonostante il decreto-legge ad hoc approvato dal Consiglio dei ministri. Sul punto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia torna a ripetere che “questo tentativo di continuare ad alzare i toni contro la magistratura non giova al Paese“.

Nordio: “Mail Patarnello? Verificheremo presupposti per ispezione”

“Non si può far passare l’idea che i tribunali devono decidere solo cose gradite al governo – chiosa Santalucia – I magistrati non devono prendere ordini dal governo“. Dal canto suo, il ministro Carlo Nordio non arretra di un passo e, rispondendo durante il question time alla Camera, ribadisce che “il concetto di sicurezza di un paese può essere una scelta esclusivamente politica“. Sempre in tema di giustizia, e di rapporti con le toghe, il Guardasigilli annuncia in aula che è in corso una verifica sui presupposti per un’ispezione del ministero sulla vicenda della mail del giudice Marco Patarnello. Poi si lascia andare a una “valutazione amara” che sa di frecciata: “Quando sono entrato in magistratura nel 1976 – afferma il ministro – il prestigio della magistratura godeva del consenso di oltre l’80% dei cittadini italiani, pari e qualche volta superiore a quello della chiesa cattolica. Oggi è precipitato e, per rispetto verso i miei ex colleghi, non lo voglio neanche citare”.

Associazione giudici europei chiede passo indietro su separazione carriere

Il clima resta teso, come emerge anche dalla lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni dall’Associazione dei giudici europei (Eaj) per chiedere un passo indietro proprio sulla separazione delle carriere: “Come reazione all’esperienza del regime fascista – scrivono i vertici dell’Eaj – i redattori della Costituzione italiana del 1946 hanno inteso calibrare l’equilibrio tra i vari poteri dello Stato: questo equilibrio e la necessaria indipendenza della magistratura sarebbero compromessi e messi a repentaglio se la riforma proposta venisse adottata”. Tutto lascia pensare che nelle prossime settimane, con il Parlamento al lavoro sulle norme della discordia, le acque tra esecutivo e toghe rimarranno molto agitate.

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www.lapresse.it è stato pubblicato il 2024-10-24 08:33:48 da Alessandra Lemme


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