Gli aeroporti? Oggi sono solo parzialmente utili alla Romagna

Gli aeroporti? Oggi sono solo parzialmente utili alla Romagna




Gli aeroporti? Oggi sono solo parzialmente utili alla Romagna

Dal turismo ai trasporti alle infrastrutture romagnole. Graziano Gozi, direttore della Confesercenti di Cesena e Ravenna, è stato intervistato da Mario Russomanno per la trasmissione televisiva “Salotto Blu” che andrà in onda stasera alle 23 sul canale 99 del digitate terrestre, rispondendo a domande sullo stato del turismo in Romagna. Il modello turistico balneare, che ha avuto in passato tanto successo, regge? “È invecchiato, pur con i suoi enormi meriti. La ricetta vincente, cordialità e buona cucina, che ci ha a lungo caratterizzati positivamente, da tempo non basta più. Siamo passati dalle lunghe vacanze, con ospiti anche internazionali, a un turismo in gran parte di prossimità, spesso concentrato nel weekend. È vero che l’idea di vacanza è cambiata e che la concorrenza italiana ed estera è enormemente aumentata, ma così il turismo romagnolo si indebolisce e diventa, per giunta, schiavo delle previsioni meteo a tempo breve”. 

Cosa serve? “Da parte dei privati uno sforzo di innovazione, che effettivamente è in corso. Alberghi e strutture ricettive devono essere comodi e puntare sulle nuove abitudini dei turisti, che chiedono strutture adatte ai bambini, allo sport, al benessere. E serve un impegno  congiunto di pubblico e privato per tornare ad una attrattività internazionale”. Quindi parliamo di infrastrutture? “Non solo ma soprattutto. Arrivare in riviera, non è comodo e veloce quanto richiederebbe la clientela internazionale, che viaggia prevalentemente in aereo. L’aeroporto di Bologna, è saturo ed anche lontano dalla riviera. Quello di Rimini aveva decisamente puntato sul traffico in uscita ed in entrata con est Europa e Russia. La drammatica situazione di quelle aree ha bloccato quasi tutto e difficilmente si sbloccherà in tempi brevi. Quello di Forlì, legittimamente visto che di tratta di scelte imprenditoriali private, pare investire sul traffico in uscita e molto meno in entrata. Ma in molti avevamo puntato sullo scalo di Forlì per il turismo di costa e di collegamento con  Cesena, Ravenna e le zone balneari. Diverse associazioni di impresa, tra cui Confesercenti, avevano anche partecipato a società di scopo in quella prospettiva. Adesso serve riflettere.  Complessivamente, balza  all’ occhio che senza un effettivo coordinamento operativo tra gli scali di Rimini, Forlì e Bologna, di cui si parla da tanto, sarà difficile risolvere la questione. Intendiamoci, il turismo romagnolo deve fare i conti con le necessità di innovazione e di adeguamento ai gusti della clientela, mettere a punto strategie efficaci,  ma, senza aeroporti davvero funzionali, puntare sulla clientela internazionale sarà molto difficile”.


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www.riminitoday.it è stato pubblicato il 2024-10-20 11:58:58 da


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