Gli animali da cortile hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nelle tradizioni agricole e nella vita rurale. Polli, oche, tacchini, conigli e anatre non solo forniscono carne, uova e piume, ma contribuiscono anche all’equilibrio dell’ecosistema del cortile. In questo articolo esploreremo le caratteristiche e le origini di ciascun animale, le normative vigenti e le migliori pratiche per prendersene cura.
Il pollo (Gallus gallus domesticus) è uno degli animali da cortile più diffusi al mondo. Originario dell’Asia meridionale, è stato addomesticato circa 8.000 anni fa. Oggi esistono molte razze di polli, alcune selezionate per la produzione di uova, altre per la carne. I polli sono onnivori, si nutrono di cereali, insetti e piccoli invertebrati. Sono animali sociali che vivono in gruppi e necessitano di un pollaio ben strutturato per la notte e un’area recintata per razzolare.
Le oche domestiche derivano principalmente da due specie selvatiche: l’oca selvatica europea (Anser anser) e quella cignoide asiatica (Anser cygnoides). Addomesticate circa 3.000 anni fa, le oche sono animali robusti, resistenti al freddo e ottimi guardiani del cortile grazie alla loro indole territoriale. Si nutrono principalmente di erba e granaglie e necessitano di uno spazio con acqua, come una vasca o un piccolo stagno.
Il tacchino domestico (Meleagris gallopavo) ha origine dal Nord America, dove era allevato già dagli Aztechi. Questo volatile è allevato principalmente per la carne, che è molto apprezzata per il suo basso contenuto di grassi. I tacchini necessitano di ampi spazi per muoversi e di una dieta equilibrata a base di granaglie, verdure e proteine. Sono più delicati rispetto ad altri animali da cortile e richiedono particolare attenzione durante i primi mesi di vita.
Il coniglio domestico (Oryctolagus cuniculus) discende dal coniglio selvatico europeo ed è stato addomesticato dai Romani. È allevato principalmente per la carne e, in alcuni casi, anche come animale da compagnia. I conigli sono erbivori e necessitano di una dieta ricca di fieno, verdure e pellet specifici. Hanno bisogno di una gabbia spaziosa e ben areata, preferibilmente con un’area all’aperto in cui muoversi liberamente.
Le anatre domestiche discendono prevalentemente dall’anatra germana (Anas platyrhynchos) e dall’anatra muta (Cairina moschata). Sono animali rustici, facili da allevare e ottimi produttori di uova e carne. Le anatre amano l’acqua, quindi è importante predisporre una zona con una vasca o uno stagno. Si nutrono di insetti, lumache, erba e granaglie e possono contribuire alla pulizia dell’orto eliminando parassiti naturali.
Le normative relative agli animali da cortile variano a livello nazionale e locale. In Italia, la legge stabilisce che l’allevamento domestico deve rispettare le norme sul benessere animale e igienico-sanitarie.
È necessario garantire uno spazio adeguato, la pulizia delle strutture e la somministrazione di alimenti sicuri. A livello comunale, i regolamenti possono imporre limiti al numero di animali allevabili e stabilire distanze minime tra il pollaio e le abitazioni per evitare problemi di igiene e rumore. Prima di avviare un allevamento domestico, è consigliabile consultare il regolamento del proprio comune per verificare eventuali restrizioni.
Oltre alle normative ufficiali, esistono anche delle “regole non scritte” di buon vicinato che vanno tenute in considerazione quando si decide di allevare animali da cortile. Se la proprietà confina con altre abitazioni, è importante tenere conto di possibili disagi, come il rumore causato da polli o anatre, che potrebbero disturbare i vicini con i loro schiamazzi, soprattutto durante le prime ore del mattino. Al contrario, i conigli sono animali silenziosi e non causano alcun disturbo, rendendoli una scelta più discreta per chi abita vicino ad altri.
Un altro aspetto fondamentale riguarda la quantità di animali che si possono ospitare. È il comune, infatti, a stabilire, in base alla dimensione del terreno e alla tipologia di animali, il numero massimo di esemplari che possono essere tenuti in un cortile. Le normative locali tengono conto di vari fattori, come la distanza dalle abitazioni, l’impatto ambientale e la possibilità di garantire il benessere degli animali.
Prendersi cura degli animali da cortile richiede attenzione e costanza. È fondamentale fornire loro un’alimentazione bilanciata e adeguata alle esigenze di ciascuna specie. Le strutture di ricovero devono essere spaziose, ben ventilate e protette da predatori.
La pulizia regolare degli ambienti è essenziale per prevenire malattie. Inoltre, è importante monitorare lo stato di salute degli animali, vaccinare quelli che lo necessitano e intervenire tempestivamente in caso di sintomi sospetti. Infine, la socialità di molti di questi animali impone di allevarli in gruppi per evitare stress e solitudine.
Gli animali da cortile possono offrire molte soddisfazioni, sia per il loro contributo alla produzione alimentare sia per la loro compagnia. Conoscere le loro esigenze e rispettare le normative è il primo passo per allevarli nel modo migliore.
Articolo originale su Today.it
0 Comments