“Gli anni del Cavallino”, all’Auditorium Terzani la storia dei 25 anni d…

“Gli anni del Cavallino”, all’Auditorium Terzani la storia dei 25 anni d…


PISTOIA – Sala “Terzani” piena, ieri mattina, per il convegno sugli “Anni del cavallino” (1975-2000), ovvero la storia della Breda Costruzioni Ferroviarie, una giornata di studi organizzata dagli ex lavoratori (“Gruppo lavoratori anziani”). E non poteva che svolgersi qui, in quello che fu il cuore stesso, ereditato oggi dalla città, di una azienda che ha fatto la storia di Pistoia.

Un momento de ‘Gli anni del Cavallino’

Un’iniziativa che ha raccolto il plauso di molti e che – come ha sottolineato Claudio Rosati – è unica nel panorama culturale.

Ad aprire e moderare gli interventi, Aldo Baldi (ex responsabile Ricerca e sviluppo in BCF/Ansaldobreda), che ha spiegato i motivi del convegno, ovvero la raccolta delle memorie inedite e originali di un venticinquennio fondamentale per l’azienda. E’ in quel periodo, infatti, che il nome diventò “Breda Costruzioni Ferroviarie” e fu assunto il logo del cavallino rosso. I cambiamenti del contesto storico e sociale ebbero un positivo riflesso sull’azienda, che ampliò organici e capacità produttiva, oltre a aprirsi con successo al mercato estero.

Pistoia fu conosciuta in tutto il mondo soprattutto grazie al suo rinomato centro industriale.

Tra gli ex lavoratori seduti in sala, ma anche fra i partecipanti esterni, si respira orgoglio per questa realtà produttiva divenuta un simbolo della città.

I numerosi interventi sono aperti da Claudio Rosati, membro del Comitato scientifico della Società italiana per la Museografia del sistema toscano degli Ecomusei. Lo storico pistoiese mette in evidenza come si passi dall’officina a un ricercato patrimonio culturale della Breda. E cita Pietro Clemente: “il patrimonio non costituisce un ‘valore in sé’, ma piuttosto un valore relazionale”.

Come dimostra la mattinata, quest’azienda ha tanto valore da trasmettere e dare in eredità, grazie anche all’amore per il proprio lavoro che hanno dimostrato i suoi dipendenti.

Prende poi la parola Stefano Bartolini, direttore della Fondazione Valore e Lavoro della CGIL, che mette a fuoco il “cambio di pelle” della Breda, nel periodo dell’internazionalizzazione, dell’informatizzazione e dell’organizzazione della rappresentanza del lavoro. E il metodo da lui seguito è quello delle testimonianze orali, soprattutto dal 1980 al 1990. Bartolini ha realizzato 16 interviste, con 11 uomini e 5 donne che hanno lavorato nelle officine; tra le grandi novità di questo periodo, infatti, c’è l’ingresso delle donne in fabbrica. Lo storico mette l’accento sull’orgoglio locale di una fabbrica che ha portato nel mondo il proprio lavoro, quella fabbrica non solo di Pistoia, ma di pistoiesi. Un grande impulso fu dato anche alla cultura, attraverso la fondazione della rivista “Icaro” e il Premio “Vallecorsi”. Insomma anche una fabbrica di culture, con una memoria poliedrica.

Il punto di vista femminile del convegno è affidato a Sonia Bianucci, progettista meccanica dell’Ufficio carrelli, che traccia la sua attività in un mondo prevalentemente maschile, raccontando di come ha dovuto conquistarsi la fiducia professionale dei colleghi, non abituati a rapportarsi con progettiste donne. Bianucci sottolinea come abbia sempre ricevuto rispetto e come abbia sempre cercato di mantenere un profilo basso, per far concentrare tutta l’attenzione sul suo lavoro e non sulla novità di genere tra gli uffici. Il suo ingresso in azienda è del 1994 – con altre 2 donne nella stessa mansione – e da allora si è occupata della progettazione di carrelli, soprattutto per tram e metropolitane. Il lavoro che più le è rimasto nel cuore è la metro di Copenaghen.

Si entra poi nel dettaglio delle evoluzioni tecniche e tecnologiche: dalle strutture-cassa dei veicoli al calcolo, dall’implementazione digitale della progettazione alla sicurezza, fino alla Finanza aziendale. Relatori di questa parte tecnica e specifica sono stati Fernando Chiti, Pierluigi Petri, Fiorenzo Vitali, Alessandro Palandri, Demetrio Cutrupi, Ariello Bandinelli, Gennaro Bove, Marco Minuti, tutti responsabili del settore specifico illustrato, e Aldo Frediani, professore ordinario alla Facoltà di Ingegneria Aeronautica dell’Università degli studi di Pisa.

Un quadro dettagliato e poliedrico dei venticinque anni di Breda, che hanno dato ben conto di quanto quell’orgoglio pistoiese, filo conduttore del convegno, abbia ancora oggi tutte le ragioni d’essere. (s.q.)

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www.reportpistoia.com è stato pubblicato il 2024-10-06 16:25:08 da Redazione


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