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Sesto derby vinto su sei. In campionato il Cerignola non conosce altri risultati quando incrocia il Foggia. Anche la gara di questa sera, delicatissima per la posta in palio, ha visto la squadra ofantina prevalere in una partita emozionante, nella quale il Foggia ha anche sperato di vincerla – soprattutto nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo – per poi capitolare mestamente nella ripresa in cui è riemersa la superiorità di Capomaggio e compagni. Festeggia la squadra di Raffaele che proprio oggi aveva incassato la sentenza del Tribunale Federale, con l’esclusione della Turris che ha determinato un ulteriore avvicinamento dell’Avellino (peraltro vittorioso nella sfida interna contro il Trapani). Una vittoria pesante senza la quale l’Audace avrebbe rischiato di dilapidare totalmente il vantaggio sugli irpini nel giro di tre giorni.
Si lecca le ferite il Foggia, che ha pagato la stanchezza e la povertà di alternative, testimoniata da una panchina sempre più corta, oltre ai regali difensivi, in particolare nelle prime due marcature ofantine. A rendere più buia la serata, il mancato rinnovo di Vezzoni, nonostante l’annuncio del presidente Canonico nella conferenza stampa di ieri.
PRIMO TEMPO – Ci sono due partite nella partita. O meglio, nel primo tempo. Fino al 33’, quando Tascone buca la porta di Greco beneficiando di una clamorosa cappella difensiva della retroguardia ofantina, si è assistito al classico incontro di boxe in cui il campione bersaglia di colpi lo sparring che tenta miseramente di parare i colpi all’angolo. Poi succede che lo sparring tira fuori un gancio improvviso, che stordisce l’avversario e ne mina le certezze. Dal 33’ al 45’ è il favorito (l’Audace) a subire colpi e a barcollare. La prima frazione finisce 1-1 che accontenta più il Foggia, senza dubbio. Parte meglio l’Audace, che Raffaele dispone con un 3-5-2 asimmetrico: il più difensivo Russo a destra va a bilanciare la spregiudicatezza di Volpe sul fronte opposto. C’è anche Achik, che giostra alle spalle di Salvemini. Zauri, invece, prova a ovviare alla moria di attaccanti (Sarr e Santaniello out per infortunio) lanciando dal 1’ Touho e piazzandolo nel ruolo di falso nove, fiancheggiato da Zunno ed Emmausso. C’è anche Felicioli, ma si accomoda in panchina, così Salines scivola sulla corsia mancina con il rientro di Parodi al centro.
Meglio l’Audace, si diceva. La squadra di Raffaele aggredisce e soffoca il tentativo di palleggio dei rossoneri, che presto iniziano a rifugiarsi su un infruttuoso lancio lungo, non proprio la migliore delle strategie quando si ha al centro dell’attacco un giocatore che rasenta il metro e settanta. Più a suo agio la formazione di casa, che recupera palla e la fa viaggiare a ritmi sostenuti. Come nell’azione che porta Capomaggio al tiro, respinto da De Lucia in angolo. Prodromo del vantaggio giunto grazie a Visentin, abile ad anticipare Dutu e insaccare. È il momento in cui lo sparring è in grossa difficoltà. L’Audace ha vita facile sulla pochezza di idee del Foggia, dove anche Gala sembra più a disagio del solito. A dare una mano alla squadra di Zauri è proprio l’Audace, la cui costruzione dal basso di Romano si impalla clamorosamente, Touho ne approfitto appoggiando a Tascone la palla comoda del pareggio. Gol contestato per un possibile offside, ma che, di fatto, principia una nuova minipartita che vede il Foggia coraggiosamente proiettato in avanti e un Audace improvvisamente intimidito. Serve un ottimo Greco per negare a Tascone la doppietta, mentre nel finale è Emmausso – riproposto al centro – ad andare a un nonnulla dal raddoppio con una rasoiata, su ottima iniziativa di Touho.
SECONDO TEMPO – Raffaele cambia subito, levando Romano e Bianchini. Non a caso, i due giocatori meno positivi della squadra. Dentro Ligi e Sainz Maza. I benefici dei cambi non si fanno attendere, anche perché il Foggia continua a essere un disastro sulle palle inattive. Proprio Ligi è lesto a girare in rete una palla che la retroguardia rossonera non riesce a buttar via dall’area, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il gol ricambia la sceneggiatura del match, perché l’Audace ritrova il coraggio smarrito dopo il pari di Tascone. Zauri fa all-in schierando Orlando per Parodi, Kiyine per Gala, arretrando Zunno sulla linea dei difensori, ma dopo pochi minuti l’Audace trova anche il tris con Salvemini, su perfetta transizione sviluppatasi sul fronte destro, rifinita dall’ex Coccia (subentrato a Volpe). Partita chiusa, si direbbe, almeno fino a quando al 75’ Emmausso non impegna severamente Greco con una girata sotto porta che l’estremo difensore respinge, senza però impedire il tap in di Silvestro. Tuttavia, il gol ha stavolta l’effetto dell’anestetico per i rossoneri, che non trovano più la via della porta, mentre gli ofantini si affacciano diverse volte con pericolosità nell’area avversaria. Achik, Tascone e Russo non la chiudono, ma sono errori che non incidono sul risultato finale. È di nuovo festa al ‘Monterisi’, dove il Foggia non festeggia dal gol di Campagna nel settembre del 2019. Erano i tempi della serie D, sembra un’era geologica fa.
Audace Cerignola-Foggia 3-2: il tabellino
AUDACE CERIGNOLA (3-5-2) Greco; Romano (46’ Ligi), Martinelli, Visentin; Russo (94’ Nicolao), M. Tascone, Capomaggio, Bianchini (46’ Sainz Maza), Volpe (56’ Coccia); Achik (81’ McJannet), Salvemini. A disposizione: Saracco, Fares, Santarcangelo, D’Andrea, Velasquez, Gonnelli, Cuppone, Ianzano, Carrozza. Allenatore: Raffaele
FOGGIA (4-3-3) De Lucia; Silvestro, Parodi (66’ Orlando), Dutu, Salines; S. Tascone (86’ Brugognone), Da Riva, Gala (66’ Kiyine); Zunno, Emmausso, Touho. A disposizione: Perina, De Simone, Felicioli, Danzi, Marzupio, Pazienza. Allenatore: Zauri
Arbitro: De Angeli di Milano
Assistenti: Renzullo di Torre del Greco – Tomasi di Schio
Quarto ufficiale: Vergaro di Bari
Marcatori: 16’ Visentin (AC), 33’ S. Tascone (F), 53’ Ligi (AC), 70’ Salvemini (AC), 75’ Silvestro
Ammoniti: Dutu (F), Achik (AC), Martinelli (AC), Silvestro (F), Parodi (F)
www.foggiatoday.it è stato pubblicato il 2025-03-12 22:46:00 da

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