Gol, gioco, Gravina sconfitto e quinto posto: Barletta ora dicci chi sei


Gli abbracci tra squadra e mister al termine di Barletta-Gravina 3-2, più che una dimostrazione di forza sono chiara testimonianza dell’unità di un gruppo, di uno spogliatoio sul quale – a volte a ragione, a volte un po’ meno – numerose sono state le nubi addensatesi in questi mesi per le ragioni che ormai ben conosciamo e che sarebbe perfettamente inutile stare a ripetere.

Il Barletta che ha superato per 3-2 il Gravina, al netto di qualche defaillance difensiva di troppo, ha dato dimostrazione di carattere, di voglia di reagire ai fischi di Barletta-Palmese, ma soprattutto ha sciorinato un calcio di buona fattura, con una fase offensiva finalmente in grado di andare oltre i soliti traversoni dagli esterni, grazie ovviamente all’immediato inserimento del “Tato” Diaz, ma anche grazie alla determinazione e alla voglia di lottare ad esempio di elementi come Russo, Marilungo e Caputo, alla loro miglior performance stagionale, e alla assoluta affidabilità di un Mamadou N’Gom finalmente sbloccatosi dal punto di vista realizzativo al culmine di una prova di assoluta consistenza e affidabilità.

Qualche patema d’animo in più del solito ha suscitato, invece, la prova del reparto arretrato, dove comunque c’è da registrare l’ottima prova dell’esordiente portiere Provitolo, già comunque segnalatosi la scorsa stagione all’Afragolese come uno dei migliori per rendimento nella tribolatissima stagione della compagine dell’hinterland napoletano.

La difesa ha forse patito oltremodo l’atteggiamento decisamente più offensivo messo in campo da Ginestra, anche se grossi meriti vanno comunque dati ad un Gravina che, come nel vittorioso turno precedente contro il quotato Fasano, ha ampiamente dimostrato di meritare ben altra classifica rispetto ai soli nove punti fin qui raccolti. Unico neo, le dichiarazioni sulle decisioni arbitrali di mister Catalano. Dichiarazioni che in tutta onestà (almeno per ciò che riguarda il fallo da rigore su Sante Russo, come si evince dalle foto) non ci sentiamo di condividere.

Archiviata la vittoria sul Gravina, è tempo ora per il Barletta di scontri diretti particolarmente pesanti che ci diranno forse in maniera definitiva a cosa potrà puntare questa squadra in questa stagione, a partire dal superderby del “Degli Ulivi” di domenica prossima contro la Fidelis Andria. Una Fidelis Andria in piena tempesta dopo un avvio di stagione che, messo a confronto con quelli stentatissimi di Nardò e Casarano, faceva pensare ad un campionato già morto e sepolto a suon di gol da parte dei biancazzurri federiciani.

Una Fidelis Andria entrata in silenzio stampa dopo il rovinoso KO di San Pancrazio Salentino contro il Gallipoli del neotecnico (nonché ex Barletta) Francesco Di Gennaro.
Una Fidelis Andria dove, mentre scriviamo, ancora non si conosce il destino di mister Francesco Farina, anche se pare vi siano contatti da parte della società andriese con l’eventuale sostituto che, stando ai beneinformati, dovrebbe essere l’ex Manfredonia Pasquale De Candia.

A prescindere dal se sarà rimpatriata o meno, quella di domenica contro la Fidelis sarà, come già detto, la prima di cinque gare verità che il Barletta disputerà in concomitanza con l’apertura della finestra del mercato di riparazione. Una sessione che, a queste latitudini calcistiche, spesso e volentieri si è rivelata in passato più importante di quella estiva, dove gran parte delle squadre di Serie D sono per lo più alle prese con adempimenti burocratici, finanziari e societari riservando al solo mese di agosto (quando non addirittura settembre) la campagna acquisti.

Proprio per questo sarà solo con l’approssimarsi delle festività natalizie che forse sapremo cos’è questo Barletta edizione 2023/24 e a cosa potrà puntare.



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www.barlettaviva.it è stato pubblicato il 2023-11-14 11:54:34 da Cosimo Campanella


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