Grande festa questa mattina per i cent’anni di attività della Latteria Turnaria di Trivignano Udinese, una delle poche ancora attive nel territorio regionale. I soci conferitori della latteria di Trivignano sono sei e il latte lavorato nell’anno 2023 è stato di 9.844 quintali, pari a una media giornaliera di 3.150 chili su 313 giornate di lavorazione. Il 90% del latte lavorato è destinato a formaggio Latteria per un totale di oltre 14mila forme all’anno, pari a 1.170 al mese. Il restante 10% del latte lavorato è destinato a prodotti freschi tra cui mozzarella, stracchino, caciotta, yogurt e panna cotta.
Tutte le lavorazioni avvengono nei locali di via Udine 4 di proprietà della latteria stessa dove lavorano un casaro, un aiuto casaro a tempo pieno e una addetta part-time al confezionamento dei prodotti freschi e alla vendita al banco. La latteria conduce anche progetti didattici ospitando giovani studenti stagisti in virtù di specifiche convenzioni con l’Istituto tecnico agrario di Cividale del Friuli e con quello professionale di Pozzuolo del Friuli.
La cerimonia.
Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche Stefano Zannier, il presidente della latteria Stefano Azzano, il segretario Daniele Vicario, il sindaco di Trivignano Udinese Roberto Tuniz, il presidente di Confcooperative Alpe Adria di Udine Daniele Castagnaviz. Il presidente ha ringraziato la Regione per il sostegno negli investimenti che hanno consentito alla latteria turnaria di rinnovare il magazzino per la stagionatura, installare un impianto fotovoltaico, adeguare tutti gli ambienti alle nuove normative in materia igienico-sanitaria. Zannier a sua volta ha voluto ringraziare i tanti operatori che garantiscono la prosecuzione del lavoro caseario, guardando al futuro con capacità gestionale e innovativa.
“Il centesimo anniversario della latteria turnaria di Trivignano Udinese è un evento che conferma quanto gli investimenti della Regione nella zootecnia e nel settore lattiero caseario siano strategici – ha detto l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche Stefano Zannier – .”Solo la diversità produttiva e la diversificazione agricola accompagnate alla necessaria conduzione dei terreni possono garantire una vera tutela del nostro patrimonio agroalimentare. Nei decenni il Friuli Venezia Giulia ha perso gran parte del territorio agricolo, laddove fino agli anni ’70 prosperava un’economia casearia legata all’agricoltura e al mercato locale. L’ingresso di nuove tipologie di alimentazione non derivanti dal territorio ha cambiato le caratteristiche del latte e di conseguenza i prodotti”.
“Oggi – ha sottolineato l’assessore – è evidente che la sostenibilità di questa economia dipende dalla capacità di più soggetti di lavorare assieme. Quanto alla remunerazione del prodotto, questa dipende soprattutto dalla cultura del consumatore finale a cui vanno dati gli strumenti per comprendere il valore di un formaggio rispetto ad un altro anche in termini di ricadute sociali”.
www.friulioggi.it è stato pubblicato il 2024-11-16 15:02:46 da Redazione
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