GROSSETO. Questione di prospettive. Il Grifone visto dalla classifica non è insufficiente. I punti sono 25 (media 1,92), gol fatti 19 (1,46), subiti 8 (0,61) scaturiti da 6 successi, 7 pareggi, zero sconfitte, cioè imbattuto. È seduto in quinta posizione, che significa zona playoff.
Un cammino positivo per una formazione totalmente rivoluzionata, tecnico compreso, che gioca insieme da quattro mesi, ritiro compreso. Un segmento temporale stretto per questo gioco bisognoso di intesa e conoscenza dei compagni per diventare produttivo e allinearsi alla tecnica dei singoli.
Sulla strada non sono mancati ostacoli, che ne hanno rallentato la maturazione. Morelli prima fermato da 4 turni di squalifica, poi out per mesi, la spalla operata di Sabelli, Bensaja in grosso ritardo di condizione per lo stop subito in estate, Picchi defilato per problemi muscolari. Barricate non previste.
Tuttavia il Grifone ha disegnato una graduatoria da non disprezzare, o quanto meno da squadra capace di mantenersi nelle zone alte del girone E.
Variando lo sfondo questo Grifone tende ad essere insufficiente. Il motivo è semplice e si declina come “aspettative”. La società, subito dopo una salvezza strappata con gli artigli e i denti, ha dipinto uno scenario da dove lo spogliatoio ne è uscito come una star, l’uccellaccio come l’aquila reale capace di volare alto costruendo il nido sulla cima più alta.
Il popolo ha assorbito questi concetti confortato da una rosa dai nomi assolutamente di razza, mister Bonuccelli compreso. L’entusiasmo, poi, è stato indorato da un ritiro dove le tante amichevoli erano carezze per il cuore e il futuro. In coppa Italia giunge lo 0-2 in trasferta con la Pianese. Altro sussulto verso l’alto. L’apertura di campionato parla di un rotondo 4-0 casalingo al Sansepolcro. Altro grido di piacere. Livorno osserva un Grifone padrone del campo dettare e costruire calcio. Finisce 1-1 a pochi secondi dalla fine. Peccato, ma il Grosseto è veramente reale.
Imbattibile ma senza guizzi
Il “Picchi” è stato l’apice di questa sezione di torneo, i biancorossi calano di rendimento, sfiorisce il gioco, arrivano le ombre sotto forma di pareggi utili solo a non perdere l’imbattibilità perché gli altri scappano.
I biancorossi trovano il vantaggio, ne hanno timore incassando il pari, questo il filo conduttore delle domeniche. I gol sono somministrati col contagocce, la difesa aggiunge distrazioni fatali, al centro si soffrono le pene dell’inferno, i singoli sbiadiscono. Dopo il settimo nullo (primato dell’intero girone) le domande scorrono come ruscelli di montagna a primavera.
Qualcosa si spezza tra le tanto declinate aspirazioni e una realtà inaspettata.
Tutto questo pesa e si nota sul viso, come nelle dichiarazioni, del tecnico Bonuccelli nel dopo gara con la Pianese. Il nocchiero è apparso incerto, è la prima volta, sorpreso e anche impacciato. «Dobbiamo migliorare, lavorare tanto» è il succo del suo esame che termina con un «Nel calcio se ne cambia uno e non undici» che lascia di stucco.
Quando il mare si agita servono marinai navigati a guidare la nave. In società l’esperienza non manca, non fa difetto nemmeno l’abilità per trovare la porta giusta per uscire dal labirinto. L’uccellaccio, comunque, ottiene ancora fiducia, almeno fino alla trasferta a Forte dei Marmi per la 14ª giornata.
Quel nido sulla vetta più alta attende un inquilino biancorosso.
70 anni, ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione.
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Come lavagna uso il cielo.
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www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2023-11-27 17:43:56 da Giancarlo Mallarini
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