Guerra tra cosche a Catania, 12 condanne e un’assoluzione – Notizie

Guerra tra cosche a Catania, 12 condanne e un’assoluzione – Notizie



Una assoluzione e 12 condanne, con
la rideterminazione della pena perché è stata esclusa per tutti
gli imputati l’aggravante dei motivi abbietti e per qualcuno
l’assoluzione da alcuni capi di imputazione che, a vario titolo,
erano tentato omicidio detenzione di armi e concorso in porto
d’armi. E’ la sentenza, di uno stralcio del procedimento
Centauri, emessa nei confronti di 13 presunti appartenenti al
clan mafioso Cappello nel processo di secondo grado emesso dalla
terza sezione della Corte d’appello di Catania scaturito dalle
indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del comando
provinciale dei carabinieri sulla sparatoria tra organizzazioni
criminali contrapposte dell’8 agosto 2020 a Librino. Nello
scontro armato tra esponenti del gruppo dei Cursoti milanesi e
del clan Cappello, morirono Luciano D’Alessandro, di 48 anni, e
Vincenzo Scalia, di 29. Altre quattro persone rimasero ferite.

   
La Corte d’appello ha parzialmente rideterminato le condanne
che erano state emesse, col rito abbreviato, dal gup Maria Ivana
Cardillo, il 29 giugno del 1922, su richiesta del procuratore
aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Alessandro Sorrentino.

   
Queste le sentenza di secondo grado: Concetto Alessio
Bertucci quattro anni (in primo grado era stato condannato a 10
anni, Massimiliano Cappello 12 anni (17 anni), Sebastiano
Cavallaro nove anni (13 anni e 6 mesi), Renzo Cristaudo nove
anni (13 anni e 6 mesi), Gaetano Ferrara sette anni e quattro
mesi (15 anni e 4 mesi), Rocco Ferrara 12 anni (16 anni e 8
mesi), Luciano Guzzardi 10 anni (16 anni), Santo Antonino
Lorenzo Guzzardi a due anni (15 anni e 4 mesi), Gaetano Nobile
nove anni (15 anni e 1 mese), Riccardo Pedicone 10 anni (14 anni
e 3 mesi), Rinaldo Puglisi sette anni e quattro mesi (14 anni e
8 mesi) e Luciano Tudisco nove anni (14 anni).

   
I giudici hanno assolto per non avere commesso il fatto
Gioacchino Sampinato, che in primo grado era stato condannato a
14 anni e 3 mesi di reclusione, ordinandone la scarcerazione se
non detenuto per altra causa.

   
La Corte d’appello ha dichiarato anche la perdita di
efficacia della misura cautelare per Santo Antonino Lorenzo
Guzzardi, disponendone la scarcerazione se non detenuto per
altra causa.

   

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www.ansa.it è stato pubblicato il 2024-10-23 19:04:32 da


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