Non ce l’ha fatta Adam Jendoubi. Il modello e attore di 23 anni è morto all’ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia, dove era stato ricoverato il primo gennaio, a seguito di un arresto cardiaco che lo aveva colpito nella notte di Capodanno, dopo aver partecipato ad una festa. Dopo aver perso conoscenza era caduto a terra, provocandosi anche gravi lesioni al volto.
Aveva conquistato notorietà con il film “La paranza dei bambini”, totalmente recitato in napoletano e tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, nel ruolo di ”Aucelluzzo’. Il film, diretto da diretto da Claudio Giovannesi, ha ottenuto al Festival di Berlino l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura. Aveva esordito nel 2018 con un piccolo ruolo nel film “Finalmente sposi” diretto da Lello Arena.
Aveva anche partecipato a numerosi video del cantante napoletano Liberato.
Jendoubi era stato soccorso in arresto cardiaco all’alba di Capodanno lungo viale delle Terme, a Castellammare, dopo essere stato a una festa. I primi test tossicologici non avevano riscontrato tracce di alcol e stupefacenti. Una tac aveva evidenziato un grave edema cerebrale.
I genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi come era nelle sue volontà.
Sui social il saluto del fratello Habibi: “Sangue mio, spero che hai finito di soffrire. Hai dimostrato di essere un leone fino alla fine, uomo vero con valori e principi scegliendo già a 18 anni che il giorno della tua morte avresti voluto donare gli organi e così hai fatto. Vita mia, nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta e tu vivi e vivrai sempre in me. Resta in Power, vita mia, buon viaggio”.
Il saluto del fratello di Adam Jendoubi
Il ricordo di Roberto Saviano
Anche Roberto Saviano ha ricordato il giovane attore: “Na botta rint’ ‘o core ho sentito quando mi hanno avvertito che Adam era grave dopo essersi sentito male la notte di Capodanno. In un primo momento sembrava che Adam avesse avuto un incidente con il motorino ma l’ospedale ha poi confermato: arresto cardiaco grave. Adam Jendoubi si è spento a 23 anni. Morire nell’età dell’esordio alla vita genera disperazione: tutto sbagliato, tutto insensato, è impossibile trovare consolazione. L’avevo incontrato a Napoli anni fa, ancora adolescente, era appena uscito il video della canzone di Liberato dove interpretava il ruolo di protagonista e stava vivendo la prima curiosità delle persone che lo riconoscevano in strada. Espressivo, dinamico, intenso, non è facile in un video senza una sola parola pronunciata, permettere al proprio profilo di emergere così chiaramente. Sentimentale e a tratti guascone, il regista voleva che si caratterizzasse così e Adam nel quotidiano era così. Adam aveva il viso della nuova Napoli: metà polacco, metà tunisino e completamente partenopeo. ‘Ecco perchè sei così bello – gli avevo detto – sommi più culture ed è sempre così, bellezza nasce da ciò che si mischia, si intreccia, si confonde perché dispone la vita in forme nuove e inaspettate’. Mi guardò perplesso e decise di rispondere con un sorriso a tutto quel blaterare che non aveva capito dove andasse a parare, io imperterrito continuai: ‘Hai dentro di te tre culture e quante lingue parli?’. ‘Io parlo il forcellano’ rispose e finimmo nel chiasso delle risate. Adam l’avevamo scelto per il ruolo di Aucelluzzo nel film ‘La paranza dei bambini’, fare l’attore era sua aspirazione vera. E ora? E ora non c’è altro atto possibile che ricordare, resteranno come traccia della sua vita i video, il film, le foto e la memoria di chi è cresciuto con lui a Forcella. Resterà la storia di un ragazzo figlio di due migranti, di due culture distanti e che Napoli ha saputo rendere prossime come sempre fa questa città che tutto avvicina dando cittadinanza universale a chiunque la attraversa e vive. E resteranno i suoi organi che continueranno a respirare in altre vite. Addio Adam, addio ragazzo”.
www.rainews.it è stato pubblicato il 2024-01-10 10:02:00 da
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