«Ho ricevuto centinaia lettere di minacce, la vendetta delle mafie non ha scadenza»



«Lo Stato non sa cosa soffre un testimone di giustizia, i boss fanno terra bruciata intorno a chi si oppone a loro». Tiberio Bentivoglio, imprenditore di Reggio Calabria, è nel mirino della ‘ndrangheta dal 1992. Non è un eufemismo, perché il 9 febbraio 2011 qualcuno sparò per ucciderlo. A salvarlo dai colpi del killer fu il marsupio che indossava e che fermò il proiettile a lui diretto. «Da allora – dice all’AGI – c’è in giro un killer che non ha un nome e non ha un volto né si sa se abita davanti a casa mia». Qualcuno ha decretato che Bentivoglio paghi il suo no alle richieste di denaro delle ‘ndrine. Ci sono 6 procedimenti penali in atto scaturiti dalle sue denunce, perché l’imprenditore reggino, titolare con la moglie di un negozio di materiale sanitario, ha fatto nomi e cognomi di…


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www.corrieredellacalabria.it è stato pubblicato il 2024-10-26 13:49:39 da Redazione Corriere


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