“Occorre unire le forze e fare grandi investimenti per non restare indietro” ha detto l’amministratore delegato di Hpe Group Andrea Bozzoli
MODENA – Ha compiuto cinque anni la scuola di alta formazione voluta da Hpe con un investimento di 500mila euro: 60 gli ingegneri specializzati per affrontare le sfide della transizione energetica e la rivoluzione digitale del veicolo. “Occorre unire le forze e fare grandi investimenti per non restare indietro” ha detto l’amministratore delegato di Hpe Group Andrea Bozzoli. Mekané, dal greco macchina, termine inteso anche come motore del sapere. E’ il nome della scuola di alta formazione realizzata da Hpe group con le università di Bologna e di Modena e Reggio Emilia che in 5 anni ha prodotto 60 ingegneri altamente specializzati (tutti assorbiti in azienda).
Un progetto all’avanguardia, voluto dall’azienda fondata da Piero Ferrari, specializzata nello sviluppo e produzione di componenti per l’automotive con l’intento di formare nuove competenze per affrontare la transizione energetica e quella digitale: sfide epocali per l’industria del veicolo. Motore elettrico e intelligenza artificiale, una rivoluzione che sposta completamente l’asse del sapere su batterie e software. Questo il tema affrontato in una tavola rotonda moderata dal direttore di Trc Ettore Tazzioli. Le grandi case della motor valley e tutta la filiera devono accelerare sull’innovazione e stringere nuove alleanze per non restare indietro.
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