i 6 mila esuberi in caso di fusione “pura congettura”

i 6 mila esuberi in caso di fusione “pura congettura”


“Il numero indicato da Banco Bpm è pura congettura. Speculare su tali dettagli in questa fase è solo fuorviante”. Così un portavoce di UniCredit sulle parole dell’Ad di
Banco Bpm Castagna che aveva ventilato l’ipotesi di 6000 esuberi. “Unicredit – dice il portavoce – ha una comprovata esperienza nel proteggere e investire nella sua rete e nelle sue filiali, così come nella gestione delle sue persone, del loro sviluppo e della loro formazione, garantendo sempre occupabilità attraverso programmi di reskilling e redeployment, grazie a un continuo, positivo e costruttivo dialogo con tutte le Organizzazioni Sindacali, che ha permesso sempre di raggiungere accordi che prevedono l’utilizzo di misure socialmente responsabili”. 

A rincarare la dose di scetticismo sull’operazione Unicredit anche la federazione Autonoma bancari italiani: il segretario, Lando Maria Simeoni sostiene che spetta agli azionisti di entrambi i soggetti coinvolti valutarne la convenienza. L’industria bancaria italiana, spiega, “sta affrontando una transizione epocale, tra digitalizzazione accelerata, pressioni regolamentari e un contesto macroeconomico incerto. Pertanto, è fondamentale che le decisioni aziendali non trascurino il fattore umano. Esprimo, quindi, forte timore per le ricadute occupazionali che potrebbero derivare dall’operazione”. I numeri circolati finora, aggiunge, “sono inquietanti e impongono una riflessione profonda. 

 

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www.rainews.it è stato pubblicato il 2024-11-28 22:07:00 da


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