Più soldi e maggiore peso istituzionale nelle trattative. I Comuni siciliani chiedono l’aumento del fondo per le Autonomie locali nel bilancio di previsione 2025. E’ la prima richiesta forte di modifica delle previsioni, la prima richiesta di accedere in maniera più consistente al tesoretto da mezzo miliardo sul cui uso è già iniziata la pioggia di emendamenti in Commissione
“Non accettiamo la logica che i Comuni siano considerati come qualunque altra categoria, le Autonomie locali sono Istituzioni riconosciute e tutelate dalla Costituzione e dallo Statuto della Regione siciliana”. Hanno dichiarato Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia auditi in Commissione Bilancio all’ARS, presieduta da Dario Daidone, presente l’assessore alle autonomie locali, Andrea Messina. In discussione ci sono la Finanziaria e il Bilancio regionali, che nei primi giorni di dicembre andranno in discussione in Aula.
Le parole di Amenta e Alvano
“Abbiamo rappresentato la necessità di continuare ad erogare i servizi essenziali avendo le risorse necessarie per bilanciare gli effetti legati al blocco di risorse nell’FCDE, all’aumento dei costi relativi agli adeguamenti contrattuali dei dipendenti, all’incremento della spesa per i servizi sociali affidati a terzi e per i significativi effetti dell’inflazione, rispetto alla quale gli Enti locali sono le uniche istituzioni a non poter operare alcuna compensazione”. Aggiungono Amenta e Alvano.
“Il neopresidente dell’Anci Gaetano Manfredi, in occasione dell’Assemblea nazionale, svoltasi la scorsa settimana a Torino, ha preso l’impegno di costituire uno specifico gruppo di lavoro sulle crisi finanziarie dei comuni siciliani e riteniamo che un’analoga e parallela iniziativa debba essere intrapresa anche in ambito regionale”. Precisano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano.
La commissione
L’Anci Sicilia ha consegnato ai componenti la Commissione un documento che analizza la grave sperequazione che caratterizza i trasferimenti regionali e che evidenzia squilibri non più tollerabili per cui è diventato urgente intervenire attraverso una precisa scelta normativa a partire dall’istituzione di un fondo perequativo che dovrà portare, in una prospettiva pluriennale, al raddoppio del Fondo per le Autonomie e alla riprogrammazione della norma che finanzia gli extracosti dei rifiuti e il contributo per i comuni in crisi finanziaria. A titolo esemplificativo possiamo citare, infatti, i comuni di Camporeale e Trappeto che a fronte di una differenza di gente pari a pochissime unità, secondo l’ultimo censimento Camporeale ha una gente di 2.998 abitanti e Trappeto di 3.062, hanno una notevole differenza nelle assegnazioni, il primo percepisce, infatti, come assegnazione di parte corrente per l’anno 2024, 1.337.650 euro, con una quota pro-capite di 446 euro, mentre il secondo un’assegnazione di 458.860 e una quota pro-capite di 149 euro.
I comuni
Volendo continuare con gli esempi fra i Comuni con meno di 5.000 abitanti possiamo mettere a confronto San Vito Lo Capo e Linguaglossa, il primo con una gente di 4.813 abitanti percepisce 827.780 euro con un’assegnazione pro-capite di 171 euro; il secondo con una gente di 5.018 abitanti ha un’assegnazione di 441.717 euro e di conseguenza una quota pro-capite di 88 euro. E per finire potremmo citare anche Catenanuova e Rosolini il primo dei quali con 4.461 abitanti percepisce1.573.000 euro e una quota pro-capite pari a 352 euro, mentre il secondo con una gente di 20.602 abitanti percepisce 546.000 euro che corrispondono a una quota pro-capite di 26 euro.
“I temi d’interesse delle Autonomie locali sono centrali per ogni regione d’Italia e il nostro auspicio è che anche la Sicilia rafforzi una visione istituzionale nei rapporti Regione- Enti locali – conclude il presidente Amenta – superando in questo modo la carenza di confronto costruttivo dovuto all’assenza del Consiglio delle Autonomie locali e a scelte finanziarie specifiche che vanno verso molteplici, ma mai incisive, azioni. Iniziative che vengono spesso attuate per dare risposte a singoli contesti territoriali, senza mai affrontare, come invoca Anci Sicilia da tempo, concretamente gli aspetti strutturali della condizione degli Enti locali”.
La sponda leghista
A fare da sponda arriva una dichiarazione di Salvo Geraci, deputato regionale della Lega “Condivido anche come Sindaco le preoccupazioni di Anci Sicilia sul Fondo per le autonomie locali. È indispensabile che nell’ottica triennale del Bilancio regionale si arrivi ad un aumento sostanziale delle risorse da destinare ai Comuni della Sicilia. Gli extra costi destinati allo smaltimento dei rifiuti, così come l’incidenza dei costi dei servizi di welfare, unitamente alle spese per il personale meritano attenzione. Occorre cambiare paradigma nell’assegnazione dei fondi ai Comuni. Il governo Schifani ha ben iniziato questo percorso e sono certo che si raggiungerà l’obiettivo della messa in sicurezza finanziaria degli Enti locali”.
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L’articolo I Comuni vogliono più soldi, sponda Lega all’Ars per aumentare il fondo in bilancio – BlogSicilia
www.blogsicilia.it è stato pubblicato il 2024-11-26 07:29:31 da Manlio Viola
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