MILANO «Pino, mi serve un parcheggio», «Pino, ho bisogno di un posto». E in cambio? Magliette, biglietti dello stadio e pass, in una logica di favori e di contatti, spesso anche molto confidenziali con i calciatori dell’Inter, alcuni ex, e dirigenti della Figc. È ciò che emerge dagli sviluppi dell’indagine “Doppia Curva” della Dda di Milano, l’inchiesta per intenderci che avrebbe svelato quella che gli inquirenti non hanno esitato a definire una «organizzazione criminale» nella gestione delle curve, dell’Inter e del Milan, ma anche dello stadio “San Siro”. A cominciare dai parcheggi, in mano – secondo l’accusa – a Giuseppe Caminiti, classe ’69 di Gioia Tauro, e Gherardo Zaccagni (cl. ’71).
Secondo gli inquirenti Caminiti «è quindi personaggio dal rilevante trascorso…
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