ANCONA – Problema parcheggi in centro città. In alcuni quartieri il rapporto è di poco inferiore ai 3 permessi rilasciati rispetto a ogni stallo disponibile. Una situazione sempre più fastidiosa e insopportabile per i residenti, giunti a pagare un servizio troppe volte inesistente. La situazione si verifica in zone come Centro storico, colle Guasco e Capodimonte. Le cose vanno appena meglio alla Panoramica, dove il rapporto è attualmente di 2,2 permessi per ogni posto auto. I numeri sono stati forniti questa mattina dall’assessore alla Mobilità Giovanni Zinni e sono tornati utili a spiegare le motivazioni che lo hanno portato a redigere un Pums in cui, nel centro città, la rivoluzione che partirà quando il piano entrerà in funzione vedrà i residenti come soggetti maggiormente tutelati, seguiti da coloro che effettueranno la cosiddetta sosta produttiva. Allo studio invece un aumento sensibile della sosta negli stalli blu per i pendolari, con l’intento di convincerli a lasciare la propria auto nei parcheggi scambiatori e giungere poi in città attraverso i bus. Tutto ciò tenendo bene a mente che l’amministrazione comunale non ha intenzione di chiudere la città ai turisti e a chiunque avrà il piacere di visitarla.
A chiedere chiarimenti, durante la sessione di interrogazioni urgenti che da sempre apre i consigli comunali dorici, è stata questa mattina Francesca Bonfigli di Fratelli D’Italia: «Il problema dei parcheggi in centro è sempre molto sentito. Considerato che il Pums prevede modifiche alla sosta in centro, per renderla più semplice per residenti e per i clienti delle attività commerciali e per migliorare la qualità dell’aria e considerata quindi la sosta su strada negli stalli blu, chiedo quindi quali saranno i criteri che regoleranno la sosta in centro».
Zinni ha iniziato spiegando che il concetto di centro è ormai allargato: «Non possiamo più parlarne in senso stretto. Il centro è un concetto allargato. Tutto ciò che è al di là di stazione e galleria del Risorgimento è centro. Parliamo quindi 25-30mila abitanti se non di più e ognuno di loro ha permessi residenti, divisi in zone». La premessa è utile all’assessore per spiegare come «la situazione pregressa si è stratificata male nel corso degli anni. Noi ci ritroviamo a rilasciare 2,2 permessi per stallo nel quartiere Adriatico. E questa percentuale sale a poco meno di 3 nel Centro storico, a Capodimonte, al colle Guasco eccetera. Questo è il sintomo che qualcosa non è stato programmato bene nel passato e ci lascia un’eredità pesante». Tutto ciò «perché dobbiamo non solo garantire il residente di un diritto che non riesce a vivere. C’è in più la necessità di non chiudere la città a chi non è di Ancona. E lì abbiamo fatto la scelta politica ben precisa di distinguere tra sosta breve produttiva e il pendolarismo. Perché la prima aiuta la città a crescere, la seconda invece è neutra». La gerarchia che verrà adottata sarà pertanto questa: «Al primo posto viene la sosta residenti. Poi, sulla sosta breve gli uffici han già individuato delle aree dove garantire posti di sosta breve e funzionali alle attività. Per i pendolari – infine – verranno aumentati i luoghi di rottura di carico, i famosi parcheggi scambiatori». Inoltre «sulla rimodulazione delle tariffe negli stalli blu, stiamo lavorando con l’assessore Daniele Berardinelli (ha la delega di Ancona Servizi, ndr) appunto su come immaginare queste rimodulazioni nella logica funzionale del Pums». Le nuove tariffe, nell’intenzione dell’amministrazione «dovranno servire a garantire la gerarchia prima descritta. Insomma l’intento non è di fare cassa». Soddisfatta della risposta la consigliera Bonfigli.
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-18 13:02:53 da
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