I traffici di droga, gli ordini dal carcere e la cuccia del cane da…


CROTONE Le indagini della Dda di Catanzaro, culminate nell’operazione “Grecale” che stamattina a Crotone ha portato all’emissione di 44 misure cautelari con l’accusa di aver costituito una associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e armi, avrebbe messo in luce «un intreccio di rapporti tra due gruppi criminali, i Laratta e i Bevilacqua, implicati in attività di traffico di sostanze stupefacenti». Sono state evidenziate, infatti, una serie di costanti e significative interazioni tra i membri dei due gruppi, coinvolti nella detenzione e successiva vendita di cocaina.
Il pm ha contestato ai coindagati Francesco Laratta, Andrea Misticoni, Michele Porto, Antonio Laratta, Mario Scarriglia, Antonio Macrì, Antonio Simeri e Antonio Romano una serie di condotte seriali, poste in essere in concorso tra loro, di detenzione e successiva cessione di sostanza stupefacente del tipo eroina. La prova cautelare è stata resa evidente dal contenuto dei dialoghi captati nonché dall’attività di riscontro effettuata dalla polizia giudiziaria tramite attività di sequestro e acquisizione delle immagini video.

I dialoghi captati e le immagini video

Come emerge dagli atti a firma del gip, il 27 aprile 2022 il veicolo di Andrea Misticoni in compagnia di Saverio Furiglio giunge presso l’abitazione di Antonio Laratta. In quella circostanza Misticoni riceve una telefonata da un assuntore, il quale, in maniera criptica, chiede conto dello stupefacente da consumare. Misticoni risponde di essere nei pressi della statale 106 per poi aggiungere «te lo sto mandando». In seguito, dai successivi dialoghi captati nei quali gli interlocutori fanno esplicito riferimento alla qualità del narcotico e alla necessità di occultarlo, «può desumersi che Misticoni si sia recato con Furiglio a prendere il narcotico da Laratta Francesco; Furiglio, preso il narcotico, si sia portato a casa sua (dove veniva in seguito a perquisizione rinvenuta sostanza stupefacente del tipo cocaina del peso di grammi 46,10 e 90,80) e Misticoni si sia portato a Crotone interloquendo con un altro assuntore».
Un ulteriore approvvigionamento di sostanza stupefacente presso Laratta è stato intercettato il 6 maggio 2022. In quella circostanza Mario Scarriglia insieme ad Antonio Macrì, giunge nei pressi dell’abitazione di Laratta. Le telecamere registrano la consegna dello stupefacente da Laratta, dopo averlo prelevato nel luogo di occultamento, a Scarriglia, il quale subito dopo contatta telefonicamente Antonio Macrì «che controllava la presenza delle forze dell’ordine».
Ancora il 12 maggio 2022, sempre attraverso la visione delle telecamere, si nota la presenza di Antonio Laratta nei pressi della sua abitazione. Nel contempo Misticoni esorta Antonio Simeri ad aspettare Laratta presso il McDonald’s. Simeri, che attende Laratta, chiama Misticoni che lo rassicura. «Sebbene – evidenzia il gip – non sia stata captata la cessione, si ritiene che sia stato fornito un quantitativo di narcotico al Misticoni tramite il Simeri e ciò alla luce delle complessive emergenze in atti, che danno conto della serialità delle condotte ascritte agli indagati, del medesimo modus operandi, lumeggiato poi dalla successiva perquisizione nei confronti di Misticoni e dai contatti censiti nell’occasione».

La cuccia del cane da «nutrire» e «liberare»

Un altro movimento viene registrato il 17 maggio 2022: Andrea Misticoni dice ad Antonio Simeri di recarsi da una terza persona e lo raccomanda di fare attenzione nei pressi della rotonda della Ss 106. Nei pressi dell’abitazione di Laratta si registra quindi la presenza dell’auto condotta da Simeri. Come già accaduto in precedenza, Laratta si sposta fuori dalla propria abitazione dopodiché l’auto di Simeri viene vista allontanarsi. Poco dopo lo stesso Simeri contatta Andrea Misticoni con il quale si dà un appuntamento e lo stesso Misticoni gli chiede se ha «nutrito i cani». Due giorni dopo, il 19 maggio 2022, la polizia giudiziaria interviene nei pressi dell’abitazione di Misticoni. Quest’ultimo, fingendo di chiamare l’avvocato, si si interfaccia con Antonio Simeri al quale rivela che è in corso una perquisizione, spiegandogli in maniera criptica che è necessario liberare la cuccia del cane senza fare specifica allusione, «evidentemente – riferisce il gip – riferendosi alla droga. Infine vengono rinvenuti 4,65 grammi di cocaina e un involucro contenente 56,12 grammi di cocaina presso la cuccia del cane all’esterno dell’abitazione.
L’11 giugno, ancora le telecamere immortalano l’arrivo di Misticoni mentre Laratta raggiunge con due cani il vigneto di fronte casa sua. «Da lì lo si vede prelevare un involucro e poi fare rientro presso la sua abitazione» e successivamente si nota l’allontanarsi del veicolo.
Il 14 giugno 2022 le telecamere riprendono ancora Laratta recarsi nel luogo in cui era occultato il narcotico e lo si vede «all’atto di prelevare un qualcosa dal suolo». Per questa ragione il successivo 15 giugno 2022 la polizia giudiziaria rinviene nel luogo un bidone all’interno del quale sono presenti 524,17 grammi di cocaina suddivisa in 5 involucri sottovuoto e un bilancino di precisione.
La polizia giudiziaria ha sottoposto anche a controllo un manufatto abbandonato distante solo cento metri dall’abitazione dei Laratta nel quale sono stati trovali un secchio di plastica di colore bianco e 11,373 chilogrammi di marijuana. «I suddetti elementi consentono – sottolinea il gip – di ricondurre la sostanza stupefacente ai coindagati è di ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico di lutti gli indagali per le condotte in esame».

La collaborazione tra Romano e Laratta

Durante le indagini, è stata presa in oggetto l’attività di collaborazione Antonio Romano, indicato anche come “Tonio il meccanico”, con la fazione Laratta, «quale corriere ovvero pusher, anche per il tramite di Misticoni Ermenegildo Andrea». In una conversazione captata il 21 settembre 2022, è emerso che «il Misticoni faceva esplicitamente riferimento ad un’attività di approvvigionamento di 2 kg di cocaina del 5 agosto 2022 da parte dei fornitori reggini. II narcotico sarebbe stato preso in carico da Romano Antonio a bordo di un’auto noleggiata».
Ancora il 17 settembre 2022 Misticoni consegna 40 grammi di cocaina (alludendo esplicitamente a “40”) ad Antonio Romano al fine di occultarla, di «posarla dentro quest’altra busta» e poi di raccogliere il denaro. Il 21 settembre 2022 emerge che Romano aveva ceduto cocaina a una terza persona e che deteneva 15 grammi di sostanza stupefacente per conto di Misticoni. «I due conteggiavano del denaro; il tenore della conversazione e molto chiaro parlandosi esplicitamente di cocaina». Il 3 ottobre 2022 Misticoni incarica Romano e Greco Pasquale di trasportare 40,78 grammi di cocaina ricevuta da Mikaele Gaetano Scicchitano, al fine di cederla al destinatario. La vicenda, conduce all’arresto di Romano e al successivo sequestro operato dalla polizia giudiziaria per il quale Misticoni e Scicchitano si mostrano preoccupati.

Misticoni dal carcere riusciva a interloquire all’esterno con un cellulare

Le indagini hanno avuto ad oggetto anche l’utilizzo di un telefono cellulare da parte di Misticoni all’interno della struttura carceraria di Aversa presso cui era detenuto e della successiva introduzione di un apparecchio telefonico nella struttura da parte di Salvatore Furiglio. Il 20 agosto 2021 Misticoni si sente con Saverio Furiglio che si era recato in ufficio postale per prelevare del contante su indicazione dello stesso Misticoni. Un’altra conversazione viene captava il 24 agosto 2021 con Misticoni che dice a Furiglio di recarsi «da Manica Amelia che gli avrebbe consegnato del profumo a lui destinato, da travasarsi in bottigliette di plastica». Analogamente viene captata una conversazione su alcune le boccette di plastica che dovevano pervenire presso la struttura penitenziaria. Il 26 settembre 2021 vengono censiti una serie di messaggi sms tra Misticoni e Furiglio «finalizzali ad ottenere un cellulare da far pervenire in carcere che veniva poi utilizzato dal primo».

«Chiamami che ti devo far vedere una cosa»

Tra i numerosi dialoghi ambientali captati, ce n’è uno risalente al 9 dicembre del 2021 nel quale Francesco Bevilacqua riferisce ad Ermenegildo Andrea Misticoni di essersi procuralo 100 grammi di cocaina. Il 12 aprile 2022 Domenico Bevilacqua contatta Antonio Romano per incontrarsi in un esercizio commerciale («chiamami che ti devo far vedere una cosa»), in seguito Bevilacqua manda Romano da Passalacqua. Dopo essersi incontrato con quest’ultimo Romano contatta Domenico Bevilacqua lamentandosi del trattamento ricevuto, in quanto dopo aver «basato» tre partite di narcotico, («scusami gli ho messo l’olio a tre macchine») aveva ricevuto un compenso misero. «Il contesto della conversazione – scrive il gip – non può che condurre a ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza in capo ai coindagati emergendo con evidenza il contenuto effettivo del dialogo».
C’è poi una ulteriore conversazione di interesse nella quale viene messa in rilievo la figura di Armando Bevilacqua detto Bacco. È il 21 settembre 2021 e «Gallo Francesco evidenziava di acquistare sostanza stupefacente del tipo cocaina, nell’ordine di 10 grammi, da parte di “Bacco” che poi rivendeva al prezzo di 50 euro al grammo. Ed ancora, nella conversazione dell’8 gennaio 2022 si aveva conferma della cessione di cocaina a fini di spaccio effettuata da Bevilacqua Armando a Misticoni attese le esplicite lamentele in ordine alla scarsa qualità, del materiale ricevuto». (fra.vel.)

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www.corrieredellacalabria.it è stato pubblicato il 2024-11-26 19:00:45 da Redazione Corriere


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