Per mesi il servizio di trasporto pubblico locale in subappalto è stato ostaggio di un ginepraio fatto di contenziosi e contese tra l’Ati uscente Saca/Seal e la subentrante Trotta/Riccitelli, cavilli legali, mosse eseguite sul filo di lana (o anche oltre) e di un contesto di preoccupazione che portava gli autisti a disposizione a diminuire sempre di più. Un quadro all’interno del quale i vertici di Atc esercizio hanno dovuto muoversi in punta di piedi, cercando di portare avanti l’esito di una gara da 27 milioni di euro basata su un capitolato che ogni giorno che passa mostra limiti sempre più grandi e che facilita l’insorgenza di problemi che si affastellano e che solo dopo il caos totale dei giorni scorsi sembrano potersi avviare gradualmente verso una soluzione. Almeno sotto il profilo della definizione delle questioni legate alla gara e al trasferimento dei lavoratori, perché il ritorno del servizio alla normalità conosciuta sino a sei mesi fa non sembra invece stagliarsi ancora all’orizzonte.
E’ quanto emerso oggi pomeriggio nel corso della lunga audizione del presidente di Atc esercizio Franco Pomo e dell’amministratore delegato Giovanni Copello, ai quali si è aggiunto il membro del consiglio di amministrazione di Seal, Stefano Consoli.
Gran parte degli interrogativi mossi in primis dal consigliere Marco Raffaelli hanno riguardato i numerosi spostamenti in avanti dei termini per la firma del contratto da parte di Trotta/Riccitelli, prima, e per l’avvio del servizio a regime, poi, sino a giungere all’interruzione del servizio in Val di Vara, Val di Magra, Lerici e Riviera di sabato e lunedì scorsi.
Poi il consigliere è passato al tema dei mezzi Seal, che, in base al capitolato, devono essere necessariamente acquistati dai subentranti per effettuare il servizio. E ancora: “Quali penali sono state applicate per i ritardi? Perché ci sono stati continui rinvii, mentre ci saremmo aspettati dalla stazione appaltante, per di più pubblica, che andasse verso una rescissione del contratto?”
Copello ha fatto notare che Trotta/Riccitelli ha iniziato il 16 settembre scorso a svolgere un decimo del servizio subappalto e che sull’acquisizione dei mezzi lo stallo deriverebbe dal fatto che dei 48 inseriti nel capitolato e periziati per un valore di circa 2 milioni di euro, Seal ne mette effettivamente a disposizione 42. Problemi anche sulle forme di pagamento, con i subentranti che vorrebbero pagare a rate e Atc che si è anche resa disponibile per una delegazione di pagamento, ma tra l’accordo tra le parti non si è raggiunto. “E questo – ha spiegato l’ad di Atc – ha bloccato anche il trasferimento dei dipendenti. Intanto le organizzazioni sindacali hanno avviato la trattativa, che si è arenata sul tema dell’indennità di preavviso. Lo scoglio è stato superato quando la Rti aggiudicataria ha deciso di farsi carico di questa indennità e ieri Cgil, Uil, Faisa e Ugl hanno firmato l’accordo per il trasferimento dei lavoratori con la clausola sociale entro l’8 novembre. La Cisl, invece, si è riservata di parlarne con i lavoratori prima di decidere”.
Atc, come stazione appaltante continua a ritenere necessario il rispetto dell’obbligazione dell’acquisto dei mezzi, ma nel frattempo Trotta/Riccitelli si sono organizzate con mezzi propri, autorizzati dalla provincia.
Copello ha riconosciuto diversi momenti di disservizio da giungo a oggi, con gli ultimi giorni che sono stati solamente più eclatanti. “Il concessionario uscente non riusciva a eseguire il servizio come prima – ha spiegato, facendo riferimento al periodo in cui alcuni lavoratori Seal hanno lasciato l’azienda per altri lidi intimoriti dalle prospettive future – e ha iniziato a restituire turni macchina per un totale di 200mila chilometri in tre mesi. Dove è stato possibile abbiamo coperto con mezzi e personale Atc e in totale il disservizio è stato del 3,82 %, ma è chiaro che se per Atc saltare una corsa per Sesta Godano rappresenta numericamente uno zero virgola, per gli abitanti della zona è invece un disservizio giornaliero del 100 %. Col presidente Pomo abbiamo sempre cercato di tutelare il servizio pubblico e a settembre, dopo aver tutto sommato contenuto i disagi, abbiamo diffidato Trotta/Riccitelli a fare il servizio e abbiamo iniziato a presentare penali. Poi abbiamo chiesto la mediazione del prefetto come autorità garante per chiedere a all’Ati uscente di prorogare il suo impegno in ossequio allo svolgimento di un servizio pubblico. Ma dopo l’ultimo incontro Seal non poteva far ripartire il servizio in un giorno e ci sono stati i disservizi che conosciamo. Le ultime notizie parlano di 21/22 lavoratori che stanno passando da Seal a Trotta/Riccitelli, attendiamo di conoscere le decisioni degli altri”.
Tra gli scenari che si potrebbero aprire c’è anche quello di una Rti subentrante che non sia in grado di svolgere il servizio: a quel punto scatterebbero nuove penali e se non ci fosse la capacità di mettersi in linea con il contratto non è esclusa la risoluzione per inadempimento. “Ma in quel caso tutto dovrebbe essere fatto in maniera oculata: si parla di un appalto da 27 milioni di euro e c’è da aspettarsi cause legali importanti. La nostra è una prudenza più che motivata. Come amministratore delegato – ha concluso Copello – ritengo di aver agito nella rispetto della norma e per la tutela dell’azienda. Sono successe tante cose delicate, ma se chi di dovere ritiene il mio agire non conforme a quanto previsto il minuto dopo sono pronto a dimettermi. In questo mese e mezzo abbiamo parlato poco per questi motivi, per non scendere nel dibattito, perché gli interessi in gioco sono tanti e abbiamo tentato di ridurre al minimo i disagi. Se ci sono stati disservizi la responsabilità è mia.
La gestazione è durata tanto perché ci sono stati tanti step da seguire. La Rti aggiudicataria non è indenne da responsabilità: poteva essere più tempestiva, ma è pur vero che quando sono andati a trattare sui mezzi non è stato trovato l’accordo con Seal. Una risoluzione prima dell’avvio del servizio a nostro avviso su un contratto così importante non si può applicare se non c’è stato prima un inadempimento: abbiamo inviato inviti e diffide, ma sempre in un ambito di preavvio del servizio. Mentre in quel 10 % di subappalto svolto da Trotta/Riccitelli abbiamo già presentato le penali per le corse non effettuate che ci sono state segnalate dall’utenza”.
Il presidente Pomo è intervenuto per spiegare il primo ritardo che aveva fatto scalpore, quella della firma del contratto, attesa per il 9 settembre, ma avvenuta il 12: “Alla Spezia tutti i notai si sono rifiutati di firmare il contratto e pertanto siamo dovuti andare a Genova. Ne avevamo trovato uno a Sarzana, ma poi ha declinato perché non poteva registrare atti digitali informatici, cosa che solamente altri due possono fare in provincia della Spezia”.
La domanda di apertura del consigliere Fabio Cenerini ha riassunto in poche parole una serie di concetti condivisi dai più: “Ma chi ve l’ha fatto fare di assumere i ruoli di vertice di un’azienda con una gara d’appalto già assegnata e con un capitolato fatto male, nei tempi sbagliati e gestito male da chi c’era prima di voi? Inoltre, mi perdonerete, ma nessuno dei due è esperto di trasporti, state operando in quello che non è il vostro settore specifico”. Poi ha proseguito: “Capisco anche che vogliate scaricare un po’ di responsabilità verso Seal e che con l’arrivo di un nuovo gestore che rimarrà anni è meglio non andare allo scontro, ma la concessionaria uscente dopo aver perso una gara e con un ricorso al Tar che sarà discusso a gennaio, con autisti che si sono licenziati e altri che sono passati in Atc, sta garantendo un servizio per chi ha vinto e non subentra. Sì, c’è stata una riduzione del servizio da parte loro di 200mila chilometri in tre mesi, ma cosa doveva fare, assumere persone per mettere la pezza al posto di altri? Forse Seal è il soggetto meno imputabile. Le colpe semmai – ha proseguito Cenerini – sono dei vertici precedenti e di qualcuno che è in una stanza di là (con chiaro riferimento al sindaco Pierluigi Peracchino – Ndr). I problemi in giro per l’Italia di una delle aziende subentranti erano ben noti. Sarà anche sempre colpa di altri, ma loro non si sono presentati per la firma… Da che dovevano entrare in servizio il 1° luglio siamo arrivati a oggi, e sembra che ci stiano facendo un favore…
“Sono singolari tante proroghe una dopo l’altra. Ritengo che l’inadempienza Rti ci sia stata a più riprese e che le condizioni per la revoca in autotutela c’erano tutte – ha dichiarato il consigliere Andrea Montefiori -. Perché aspettare l’inizio del servizio facendo sopportare ai cittadini tutta questa confusione? L’esodo da Seal è dovuto anche alla fama della nuova aggiudicataria”, ha concluso, chiedendo nuovamente lumi sulle penali applicati, sul corso delle proroghe a Seal e sull’effettiva necessità di acquisto dei mezzi da parte dei subentranti, visto che si apprestano ad operare con oltre 40 mezzi provenienti da altrove.
“L’unica proroga data è stata data con il benestare del cda di Atc per l’avvio del servizio a fine ottobre, visto che all’atto della firma del contratto non c’era accordo su mezzi e lavoratori. E infatti il 1° novembre abbiamo inviato una lettera per spingere all’acquisto dei mezzi e all’assunzione del personale, comunicando anche una nuova penale”, ha replicato Pomo, mentre Copello ha spiegato che tra i corrispettivi non dovuti a Seal per i chilometri in meno effettuati, i costi per svolgerli in prima persona (carburante, straordinari e ammortamenti dei mezzi) e le proroghe date alla stessa Seal il saldo è stato positivo per Atc.
Rispondendo poi a Giacomo Peserico, il presidente della partecipata spezzina ha confermato che dall’8 novembre si dovrebbe andare verso minori disagi per l’utenza.
Chiesta la parola Consoli, in rappresentanza di Seal, ha spiegato l’inghippo dei 6 mezzi che sono stati tolti dalla disponibilità e che secondo Copello e Pomo avrebbero creato lo stallo nella trattativa tra le parti. “Al momento del lancio del bando Atc ci aveva chiesto i mezzi immatricolati per il Tpl, per questo ne abbiamo forniti 48, ma 6 non sono mai usati per il servizio di Tpl in subappalto, bensì per il servizio di navettamento delle crociere. Seal i mezzi vuole venderli, a patto che qualcuno ce li paghi davvero: in queste settimane abbiamo ricevuto offerte che abbiamo dovuto rifiutare”.
Quindi è iniziato un lungo botta e risposta tra Raffaelli da una parte e Pomo e Copello dall’altra sull’atteggiamento che il consigliere ha ritenuto concessivo da parte di Atc, in qualità di stazione appaltante, nei confronti di Trotta/Riccitelli per quel che riguarda il mancato rispetto delle scadenze.
“Il termine per la firma del contratto è ordinatorio non perentorio, dopo aver chiesto consulenze legali abbiamo scelto di accettare il ritardo che si è verificato, mentre per quel che riguarda lo slittamento dovuto al ricorso al Tar, c’è una norma che consente di congelare i termini in presenza di richiesta di sospensiva, come è accaduto in questa occasione”, ha sostenuto Copello, trovando Raffaelli comunque contrario a questa posizione: “Secondo voi così non c’è distorsione del contenuto della gara? Con queste tempistiche blande avrebbero potuto partecipare altri soggetti, invece che solamente due…”
“Tre interventi della prefettura denotano che non è una procedura ordinaria”, ha fato notare la presidente di commissione Piera Sommovigo.
Pur concordi Pomo e l’ad Copello hanno ribadito di non ritenere possibile la risoluzione del contratto. “Eravamo nei termini di esecuzione del contratto, abbiamo garantito la nostra vigilanza e abbiamo intimato ripetutamente all’azienda di affettarsi a prendere servizio e abbiamo comunicato le penali del caso”.
A questo punto è sorta la domanda delle domande: “Cosa succederà il 15 novembre, giorno di conclusione della proroga a Seal, se la situazione non sarà cambiata?”.
I dirigenti Atc hanno risposto che “non ci sarà un’altra proroga, ma un obbligo e che si farà un verbale in prefettura come l’ultima volta”, provocando l’ennesimo quesito: “ma la stazione appaltante quando prenderà una decisione sul rispetto di questo contratto?”.
Infine Montefiori ha chiosato paragonando l’obbligo dell’acquisto dei mezzi a quello per i negozianti di avere il Pos: “E’ obbligatorio ottemperare, ma non ci sono sanzioni. E il Comune della Spezia, socio di maggioranza e responsabile di aver dato inizio a questo percorso fallimentare e che oggi non si è nemmeno presentato, quando pensa di intervenire?”.
Tante domande lecite e molte risposte tecniche che hanno fatto chiarezza su tanti punti della vicenda. Ma anche l’impressione che si stia camminando sulle uova, col timore di fare un passo falso da un momento all’altro, da una parte o dall’altra. Una situazione di cui il trasporto pubblico locale, i lavoratori e gli spezzini avrebbero fatto volentieri a meno.
Leggi tutto l’articolo I vertici Atc sulla gara per il subappalto: “Agito nel rispetto delle norme e per la tutela dell’azienda”
www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-11-06 06:31:03 da
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