Esce allo scoperto il primo candidato sindaco del Comune di Farini. Alle elezioni amministrative del prossimo giugno sarà alla guida di una lista il 27enne Marco Paganelli, laureato in enologia alla Cattolica di Piacenza e docente all’agraria, sede di Castelsangiovanni. Paganelli in questi cinque anni ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale a Vigolzone, in quanto residente a Carmiano, ma il suo luogo d’origine è Farini, dove ha deciso di candidarsi come sindaco. Non ha tessere politiche, ma lo sostengono, in questa corsa, i partiti del centrodestra: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.
«C’è bisogno di aria nuova a Farini – spiega Paganelli -, una rinascita. Riscontro un forte attaccamento dei giovani che investono le loro energie sul territorio, serve un po’ di coraggio, in questa tornata elettorale, per provarci». La squadra che lo sostiene è quasi completa, «manca qualche dettaglio da sistemare», fa sapere il candidato. «Sarà una lista con alcuni giovani, ma eterogenea. Insomma, un mix di giovani ed esperti, che copriranno le principali frazioni del territorio. A mio giudizio sarà una bella esperienza, sta nascendo qualcosa di bello».
Da vent’anni c’è continuità alla guida del Comune, con tre mandati di Antonio Mazzocchi e uno di Cristian Poggioli, riconducibili al medesimo gruppo civico. «Direi che dopo vent’anni le idee sono venute meno e quello che potevano offrire al territorio lo hanno già dato», si limita a dire Paganelli. «In questo momento storico alcuni farinesi e anche non farinesi – prosegue – stanno investendo sul territorio e il comune dovrebbe essere più strutturato e facilitare questi sviluppi. Non voglio entrare nel dettaglio di tutti i problemi che sono successi a Farini negli ultimi tempi, le cronache amministrative sono state ricche di episodi molto discussi nel territorio».
Nel suo programma cosa troveremo? «Sicuramente al centro di tutto le persone e l’ascolto. Non farò promesse, se non quella di essere disponibili all’ascolto. In base alle singole esigenze costruiremo un progetto solido. Molta attenzione sarà dedicata alla manutenzione ordinaria, a Farini occorre ripartire dalle cose più semplici, dalla base. Poi verranno anche i grandi progetti».
La cittadinanza del comune è tendenzialmente anziana. «Guardando ai numeri, visto che l’età media è destinata ad alzarsi ulteriormente, dovremmo intervenire solo per gli anziani, ma ci sono anche molti giovani che sono legati al territorio, che fanno i pendolari ma rimangono a vivere qui. Lavoreremo per valorizzare quello che abbiamo, dalle risorse naturalistiche all’artigianato. Purtroppo in questi anni non si sono sviluppati nemmeno i prodotti del territorio, come la patata, che non è riuscita a diventare quell’elemento trainante per l’economia. Si poteva fare di più, perché aiutare l’agricoltura significa permettere alla gente di rimanere a lavorare e vivere qui, preservando il territorio dai dissesti idrogeologici, rendendo il comune più sicuro».
Insomma, Paganelli sostiene di essere dalla parte degli «artigiani, degli agricoltori» e si batterà «per strade più sicure e curate». Ma intende anche promuovere un dialogo migliore con i comuni limitrofi. «Dobbiamo fare rete con gli altri comuni dell’Alta Valnure, siamo tutti nelle stesse condizioni in montagna, l’Unione va sfruttata, utilizzata meglio, bisogna esserci di più. Non si può vivere solo di feste a Farini. Il nostro comune non può basarsi solamente sull’organizzazione di qualche festa paesana all’anno per ritenersi soddisfatto, non è quello che ci può aiutare a migliorare le cose».
www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-02-27 06:00:00 da
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