il 45% delle strutture regionali non ha ancora effettuato la richie…

il 45% delle strutture regionali non ha ancora effettuato la richie…



il 45% delle strutture regionali non ha ancora effettuato la richie…

Ancora poche settimane per adeguarsi al nuovo decreto legge che, dal 1° gennaio 2025, prevederà che qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica sia munita del cosiddetto CIN, ovvero il Codice Identificativo Nazionale, nonché della dotazione minima dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune della Segnalazione Certificato di Inizio Attività (SCIA). Adeguamento che nelle Marche coinvolgerà le oltre 13 mila strutture registrate, ma che a oggi – secondo i dati del Ministero del Turismo – vede il 45% delle stesse non aver ancora richiesto il codice identificativo. Unica regione a fare peggio è il Friuli Venezia Giulia con addirittura il 60%, seguono le Marche, la Liguria con il 44%, Abruzzo (42%), Puglia (41%), Umbria e Veneto (38%), Sicilia e Calabria (37%), Piemonte e Toscana (36%), Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna (32%), Sardegna (31%) e Molise (29%). Tra le regioni più virtuose spicca la Basilicata dove più dell’84% dei titolari ha già provveduto alla richiesta del CIN, così come sono in ottima posizione Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta (74%) e Campania (72%), a completare il podio.

Guardando poi in particolare alle città marchigiane, al primo posto si piazzano Ancona e Macerata con il 49% delle strutture senza ancora il CIN, seguita da Pesaro/Urbino con il 45%, Fermo (43%) e infine Ascoli Piceno (33%). Il CIN, poi, una volta ottenuto, dovrà essere esposto all’esterno dello stabile in cui è collocato l’appartamento concesso in locazione, oltre che essere indicato in ogni annuncio dell’immobile, sia su carta stampata che online, in particolare per gli annunci pubblicati sulle online travel agencies (ndr. Airbnb, Booking, ecc).

Le sanzioni

In caso di mancata osservanza delle nuove prescrizioni, sono previste pesanti sanzioni ammoniscono gli esperti legali in real estate dello studio professionale multidisciplinare Rödl & Partner. «Lo svolgimento della locazione turistica breve per un immobile privo del CIN viene sanzionato con una sanzione pecuniaria da 800 a 8mila euro – sottolinea l’avv. Gennaro Sposato di Rödl & Partner – mentre la mancata esposizione viene sanzionata con pena pecuniaria da 500 a 5mila euro, in relazione alla dimensione dell’immobile nonché con la immediata rimozione dell’annuncio irregolare pubblicato. Poi, in caso di insussistenza dei requisiti di sicurezza degli impianti trovano applicazione le relative sanzioni regionali o statali, mentre in caso di assenza dei rilevatori e degli estintori è prevista l’applicazione di una sanzione pecuniaria da 600 a 6mila euro per violazione accertata».

Ma non è tutto, perché tra le nuove prescrizioni introdotte dal decreto legge è necessario, in caso di svolgimento dell’attività di locazione turistica o breve in forma imprenditoriale, che il titolare dell’attività presenti presso lo Sportello Unico per le Attività Produttive del proprio Comune la Segnalazione Certificato di Inizio Attività (SCIA). «Pena l’applicazione, in caso di mancata osservanza, di una sanzione pecuniaria da 2 a 10mila Euro, in relazione alle dimensioni dell’immobile», chiarisce l’esperto legale dello studio Rödl & Partner.

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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-27 17:52:55 da


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